Messina, tutto tace ancora | Il futuro resta un'incognita - Live Sicilia

Messina, tutto tace ancora | Il futuro resta un’incognita

La riunione tra Pietro Lo Monaco e il proprio entourage è stata rinviata, segno evidente che la situazione è ancora in divenire. Intanto resta aperto qualche spiraglio sul fronte del ripescaggio, mentre non ci sono novità per l'arrivo di nuovi acquirenti.

calcio - lega pro
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MESSINA – I giorni continuano a passare placidi e silenti, mentre sul futuro del Messina non si diradano le nubi. Con il passare dei giorni in città si fa sempre più forte la sensazione che la vicenda, forse, non sia ancora del tutto esaurita. Che sia chiaro, l’apprezzamento della piazza verso il patron Pietro Lo Monaco è davvero ai minimi termini, l’amarezza per una stagione fallimentare conclusa nel peggiore dei modi non è smaltita, ma il passo indietro annunciato più di una settimana fa dallo stesso numero 1 peloritano potrebbe non essere l’atto conclusivo. La riunione tra il patron e il proprio entourage è stata rinviata, segno evidente che la situazione è ancora in divenire, anche perché tutto potrebbe cambiare qualora dalla Lega arrivassero buone notizie circa un abbassamento delle spese necessarie per richiedere il ripescaggio e procedere con l’iscrizione (600 mila euro di fidejussione sono per il ripescaggio) alla prossima Lega Pro.

Altro aspetto da non sottovalutare riguardano proprio i rapporti tra la Lega e Messina, con la società giallorossa che avanza dei crediti per l’utilizzo del principio dell’età media durante l’ultima stagione. Pur tenendo un occhio sempre vigile circa possibili risvolti dovuti al calcioscommesse o a possibili fallimenti, la società si sta cautelando visto che a breve dovrebbero arrivare le liberatorie firmate dai calciatori che riceveranno gli ultimi pagamenti, in modo tale da poter aggiungere un altro tassello all’iscrizione in Serie D. Nessuna certezza si avrà almeno fino a giorno 30 giugno, giorno in cui lo stesso Lo Monaco ha annunciato la fine della propria avventura. Tra le poche certezze c’è il silenzio proveniente da altri potenziali acquirenti, mentre rimane sempre in piedi l’idea dell’azionariato popolare.


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