Metro, verranno iniettate tonnellate di cemento nel sottosuolo

Metro, il riavvio dei lavori e le tonnellate di cemento nel sottosuolo

Operai in azione in via Reclusorio del Lume

CATANIA – In via Reclusorio del Lume gli operai della ‘Fondamenta’ di Milano sono a lavoro da più di una settimana. Questo significa che sono ripartiti i lavori della metropolitana in uno degli snodi decisivi per il progetto che porterà fino a piazza Stesicoro e quindi all’aeroporto. Il via arriva dopo che, a luglio, Fce aveva chiesto al Comune il permesso di prorogare – ulteriormente – il cantiere stradale fino al 31 dicembre.

Sicurezza nel sottosuolo

In questa fase stanno allestendo i macchinari, ben visibili anche da lontano, per iniettare massicce dosi di calcestruzzo nel sottosuolo.

Tutto questo perché c’è da far fronte a due evenienze concrete. La prima è quella di impedire il ripetersi di quanto è avvenuto nella vicinissima via Castromarino, quando nel 2020 è venuta a crollare una palazzina in concomitanza del passaggio della grande macchina escavatrice, la cosiddetta talpa.

La seconda, invece, riguarda la grossa presenza d’acqua trovata nel sottosuolo, all’altezza di quello che fu il lago di Nicito, ricoperto dalla lava nel XVII secolo.

Fiore (Fce): “L’acqua non è un problema”

Intanto è ripartita anche la talpa, che – dopo quattro anni di stop – è arrivata proprio in via Reclusorio del Lume.

La galleria di corso Sicilia è sott’acqua per otto metri, la presenza dell’acqua non è un problema, perché già sapevamo di trovarla. La tecnologia ci permette, oggi, di fare cose incredibile. Un esempio è il tunnel sotto la Manica”. Ci dice Salvatore Fiore, direttore generale di Fce, azienda che gestisce la metropolitana catanese.

La via Reclusorio del Lume è chiusa al traffico da due anni. Perché tanto ritardo? “I rallentamenti avvenuti finora hanno sempre avuto ragioni amministrative – ci dice – Attualmente stiamo lavorando a consolidare la calotta della galleria e rendere più sicuro il contesto urbano”.

E continua: “Abbiamo calibrato gli interventi di consolidamento, abbiamo oggi maggior consapevolezza di cosa c’è nel sottosuolo. Stiamo utilizzando la tecnica che meglio si adatta al tipo di terreno riscontrato”.

Piano B?

Siamo davanti a un piano B? “In un certo senso sì, ma non è del tutto corretto definirlo così: quando si scava nel sottosuolo – spiega Fiore – spesso è naturale riconoscere che ci sia una differenza reale rispetto le previsioni. E bisogna adeguarsi”.

Non è previsto alcun percorso alternativo, dunque. Nessun cambio di programma, secondo quanto riferisce Fiore. Quelli registrati finora sembrerebbero quindi soltanto intoppi. Si continua – seppur tra i notevoli ritardi – verso piazza Stesicoro, secondo quanto previsto dal piano generale dell’opera.

Insomma, il direttore generale di Fce palesa ottimismo circa i lavori: “C’è una cosa su cui non siamo intransigenti ed è la sicurezza”. E conclude: “Ci dispiace, ovviamente, per i disagi che sta vivendo chi abita in via Reclusorio del lume. Ma la sicurezza è alla base di tutto”.


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