Metropolitana di Catania, il racconto dell'inaugurazione - Live Sicilia

Catania, metro e inaugurazione: il racconto della giornata – FOTO

La nuova tratta Nesima - Monte Po
INFRASTRUTTURE
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CATANIA – Potrebbe essere un’ora di punta qualunque, con centinaia di persone che riempiono la stazione sotterranea, chiacchierano, vanno da una parte all’altra. Tra chi riempie la fermata però non c’è nessun passeggero normale. Tutti hanno un incarico, un distintivo, un ruolo passato o presente che li lega alla stazione Fontana, dove si trovano.

Sono soprattutto addetti ai lavori venuti a inaugurare la nuova tratta della metropolitana di Catania, quella che da Nesima arriva fino a Monte Po passando da Fontana. Poco più di un chilometro e mezzo, doppio binario, stazioni su tre livelli, treni che entreranno in servizio dal pomeriggio dello stesso giorno dell’inaugurazione.

Stazione Fontana

La giornata inizia alla stazione Fontana, dove si radunano mondo politico, stampa e forze dell’ordine. Matteo Salvini, puntualissimo, si intrattiene due minuti con i giornalisti perché si deve aspettare qualcuno per tagliare il nastro, e ne approfitta per fare un bignami del posizionamento politico della Lega in questo momento, sia sulle infrastrutture che su altro..

Sull’unità del centrodestra: “Il governo lavorerà fino all’autunno 2027, in Europa abbiamo posizioni diverse da sempre e penso che questa commissione sia partita malissimo: pensare che ci siano tasse da 100 miliardi all’anno per gli italiani non mi lascia tranquillo, ma la Lega difenderà il lavoro e il risparmio degli italiani”.

A una domanda sulle presidenziali americane Salvini risponde: “Rispetterò il voto degli americani dato che i nostri rapporti sono ottimi, ma non è un mistero la mia preferenza su Trump e i repubblicani, contando che rappresenti il ritorno alla pace. Troppe guerre portano morti e problemi, penso che Trump abbia le idee per riportare pace e serenità nel mondo”.

Stazione Monte Po

Inizia poi l’inaugurazione vera e propria. Salvini taglia il nastro, circondato dal sindaco di Catania Enrico Trantino, dall’ex sindaco e senatore di Fratelli d’Italia Salvo Pogliese, da Luca Sammartino (di cui Salvini dice di avere “piena fiducia”), si avvia per le scale della stazione seguito dalla coda di massime autorità civili, di pubblica sicurezza e religiose presenti all’inaugurazione.

La folla riempie un treno già pronto sul binario, che dopo la partenza arriva a Monte Po in un paio di minuti. La nuova stazione somiglia molto a quella di Fontana, al piano ammezzato sono state preparati il palco e le sedie per gli invitati e un buffet. Il logo della giornata troneggia ovunque, con un grosso numero 25 che ricorda quanto tempo è passato dall’apertura della prima tratta Borgo – Porto.

La tratta che si inaugura oggi, in particolare, è in ritardo di due anni sulla tabelle di marcia che ancora oggi è possibile reperire sul sito della Camera. Bastava qualche mese in più o in meno nella catena dei ritardi e la metropolitana di Catania sarebbe stata inaugurata da un ministro di centrosinistra o da un tecnico del governo Draghi. E da un governo regionale diverso.

Una dinamica, quella della lotteria delle inaugurazioni per il mondo politico, di cui è perfettamente consapevole lo stesso Matteo Salvini, che apre il suo discorso dicendo: “Ringrazio chi è partito con quest’opera. Anch’io cerco di progettare opere che saranno aperte solo tra qualche anno”.

Il ponte sullo Stretto e le altre infrastrutture

Il pensiero ovviamente va al ponte sullo Stretto di Messina, che Salvini ha fatto diventare il tema principale del suo lavoro di ministro delle infrastrutture. “Si tratta dell’unica opera che ancora non è partita ma su cui già ci sono delle indagini contro ignoti alla Procura di Roma”.

“Credo – prosegue Salvini – che l’ignoto indagato vi stia parlando in questo momento. Ma dalla giornata di oggi arriva proprio un inno a non avere paura del futuro. In Italia c’è chi ha paura del futuro, di nuove opere. Il vero green è il ferro, la ferrovia, le infrastrutture, non obbligare a comprare auto elettriche cinesi entro il 2035″.

Salvini parla di acqua e di casa, per poi annunciare che porterà in consiglio dei ministri il tema della tratta che va da Monte Po a Misterbianco, in stallo da due anni a causa di questioni di adeguamenti economici, e a cui hanno fatto riferimento nei loro interventi il sindaco di Misterbianco Giuseppe Corsaro e il Commissario Virginio Di Giambattista. Il quale dice, nel suo intervento, che i lavori potrebbero iniziare all’inizio del 2025.

Nel corso dell’inaugurazione anche l’intervento del sindaco di Catania Trantino, che sottolinea: “Quella di Fontana è l’unica stazione con un collegamento diretto a un ospedale, e in più, grazie all’esposizione temporanea di opere della collezione di Castello Ursino, la stazione diventa anche un momento di confronto culturale”.

Quando tutto è finito e al buffet sono rimaste solo le briciole, Salvini si avvia verso l’uscita. Con la disponibilità che mette sempre in campo in queste situazioni, si ferma a chiacchierare con una persona che gli racconta un suo problema e gli chiede soluzioni e per fare un selfie con gli operai che hanno costruito la metropolitana, che lui stesso aveva citato poco prima nel suo discorso.


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