"Mezzogiorno assente |in questa campagna elettorale" - Live Sicilia

“Mezzogiorno assente |in questa campagna elettorale”

Presentato a Catania “Brutti, sporchi e cattivi”, il saggio del giornalista di Repubblica Giovanni Valentini sulla questione meridionale. Con lui al tavolo due relatori d'eccezione: Enzo Bianco e il vicepresidente nazionale di confindustria, Ivan Lo Bello.

Da sin: Iachello, Lo Bello, Valentini, Bianco e D'Antone

CATANIA – “È tempo di un nuovo Patto per il Sud: lo Stato dia finalmente al Mezzogiorno le risorse”. A dirlo è il candidato a sindaco di Catania per la prossima tornata elettorale di maggio, Enzo Bianco. Protagonista ieri, insieme al vicepresidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, della tavola rotonda su “Brutti, sporchi e cattivi”, il libro del giornalista di “Repubblica” Giovanni Valentini, dedicato alla questione meridionale. L’evento si è svolto nel Coro di notte dell’ex Monastero dei benedettini, sede della facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Catania, al quale hanno anche partecipato, oltre all’autore, gli storici Lea D’Antone ed Enrico Iachello.

Valentini e Bianco

“Certamente – ha spiegato Bianco – in questi anni il Sud non ha saputo impegnare il meglio della propria classe dirigente, ma non è accettabile che sia stato cancellato dall’agenda economica del Paese. Valentini – ha sottolineato l’ex titolare di Palazzo degli Elefanti- ha ragione: per far crescere l’Italia occorre far crescere il Mezzogiorno e dunque investirvi consistenti risorse. Che non devono essere sprecate, ma impiegate da amministratori di grande livello per rilanciare l’economia meridionale e il Pil nazionale”.

Giovanni Valentini, che ha parlato del suo libro come di “un atto d’amore nei confronti del Sud”, ha sottolineato come nella questa campagna elettorale in corso “siano mancati i temi che riguardano il Mezzogiorno”. Eppure, ha detto l’ex direttore de L’Espresso, “la questione meridionale è questione nazionale e il Mezzogiorno è la vera risorsa da scoprire nel Paese: salvo il Sud – ha concluso- sarà salva l’Italia”.

La copertina del libro

L’analisi di Ivan Lo Bello ha toccato invece alcune delle tare che affliggono il mezzogiorno: “Molti siciliani sono sudditi, perché la sudditanza gli ha consentito di godere di alcuni interessi particolari”. Il vicepresidente di Confindustria si è inoltre soffermato sullo stato di salute della città di Catania: “Questa città – ha detto- è l’emblema delle potenzialità del Sud, ma anche delle sua criticità”. Aggiungendo pure: “In questi anni Catania ha perso terreno. Nel week-end – ha sottolineato- questa città diventa invivibile: le strade si riempiono di rifiuti ”.

Enrico Iachello, attualmente in corsa per la carica di Magnifico rettore dell’ateneo catanese, ha espresso invece l’auspicio che “la classe politica sappia compiere un passo indietro per far ripartire il Sud, liberando i gangli e le risorse della vita pubblica”. Leandra D’Antone ha ricordato come la storia italiana sia “impregnata di meridionalismo, parte di una cultura di critica del Risorgimento, molto forte del nostro Paese”. Secondo la storica, però, “l’Italia non è sempre stata un Paese a pezzi, ma ha vissuto lunghi periodi virtuosi”. E le “pagine migliori della storia italiana – ha concluso- coincidono con le parti migliori della storia del Meridione”.


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