"Mi dimetto dopo il bilancio, i conti ormai sono in ordine" - Live Sicilia

“Mi dimetto dopo il bilancio, i conti ormai sono in ordine”

Il vicesindaco Varchi: “Bene Fdi alle ultime elezioni, ma il centrodestra…”

PALERMO – La deadline è ormai fissata ed è quella di luglio, forse addirittura prima del Festino: non appena il consiglio comunale di Palermo approverà il bilancio previsionale e il nuovo piano di riequilibrio, il vicesindaco Carolina Varchi farà le valigie. “Non è una novità, ho sempre detto che il mio era un incarico temporaneo”, dice a Livesicilia la parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, impegnata in questi giorni anche a gestire la delicatissima vicenda Amap, oltre a detenere la cruciale delega sui conti. “Rimpasto al Comune? Non ce n’è bisogno – precisa in questa intervista – ma alla Regione c’è un problema politico di cui Schifani si è già fatto carico e colgo un altro segnale d’allarme: nei comuni al voto nel Palermitano il centrodestra non è quasi mai stato unito e alcuni esponenti della maggioranza si sono sistematicamente alleati con De Luca”.

Sin dalla sua nomina a vicesindaco di Palermo, ha parlato di un incarico temporaneo legato alla risoluzione dei problemi di bilancio. A breve il consiglio comunale approverà sia il previsionale che il nuovo piano di riequilibrio, lei dopo cosa farà? Rimarrà in giunta o conferma di voler lasciare?

“Confermo la temporaneità del mio incarico che, come tutti sanno, è legato a un impegno preciso sul tema del bilancio e delle partecipate. Per quanto riguarda il bilancio, il mio orizzonte temporale è quello dell’approvazione del piano di riequilibrio e dei documenti contabili che consentiranno al Comune di rimettersi al passo. Abbiamo recuperato un fondo cassa di quasi 300 milioni di euro, a fronte di una scopertura perenne in un ente che da anni ricorreva all’anticipazione di tesoreria. Orizzonte che ormai vedo nitidamente di fronte a me, il che consentirà di dedicarmi a tempo pieno al mandato parlamentare e avere più spazio per mia figlia che giustamente lo reclama”.

Le sue dimissioni potrebbero provocare un effetto domino in giunta? E’ possibile un rimpasto?

“Non ravviso particolari esigenze di rimpasto, la nostra è una giunta eterogenea che con la regia del sindaco Roberto Lagalla, che sovrintende i dossier più delicati dando gli indirizzi strategici, sta lavorando e recuperando importanti ritardi. Non mi pare ci sia questa necessità, naturalmente la solidità di una maggioranza è garantita dai partiti e, qualora in futuro vi fossero esigenze in tal senso, si potrà immaginare qualche ritocco anche in termini di deleghe. Al momento però non mi pare si ponga il problema”.

A Palermo il centrodestra vive una serenità che però sembra mancare alla Regione, specie dopo il voto di una settimana fa con il duello tra Lega e Fratelli d’Italia…

“Alla Regione si è verificato un problema specifico, mi riferisco a Trapani dove il miglior candidato possibile indicato dal centrodestra, Maurizio Miceli, è stato battuto di un soffio al primo turno dall’uscente (Giacomo Tranchida, ndr). La Lega ha rinunciato a presentare la lista col centrodestra e gli uomini di riferimento dell’assessore regionale di quel territorio hanno sostenuto apertamente l’uscente con una lista civica. Considerato il piccolo divario di voti tra i candidati, direi che a Trapani il centrodestra ha perso per la scelta della Lega e questo non potrà non avere ripercussioni anche a livello regionale. Così come mi ha sorpreso quanto accaduto a Ragusa, dove l’uscente che cinque anni fa era il candidato di Fratelli d’Italia ha scelto una parte della coalizione di centrodestra che si è nascosta dietro liste civiche, lasciando fuori gli altri. Questioni sicuramente anomale nei capoluoghi. Per gli assessori di Fdi il rimpasto alla Regione non è all’ordine del giorno, ma c’è un problema politico con la Lega di cui il presidente Renato Schifani terrà conto perché, dalle dichiarazioni che leggo, mi pare che, come sempre, abbia molto chiaro il quadro complessivo e sono sicura sarà ancora una volta figura super partes e di garanzia per la coalizione”.

Nel Palermitano 25 comuni sono andati al voto, come ne esce il suo partito?

“Bene, abbiamo eletto rappresentanti e sindaci un po’ ovunque aumentando la nostra presenza, in coerenza con quanto avviene in tutta Italia. Nel caso dell’area metropolitana di Palermo si è trattato di elezioni in cui i partiti non si presentano quasi mai col proprio simbolo, perché si vota col maggioritario, ma colgo un segnale d’allarme: in quasi nessuno di questi centri siamo riusciti ad andare uniti come centrodestra, anzi abbiamo assistito ad alleanze organiche di una parte delle opposizioni, come Cateno De Luca, con esponenti della maggioranza; considerato che all’Ars pende una mozione di sfiducia proprio di De Luca contro assessori del governo Schifani, mi chiedo come sia possibile poi governare insieme in queste realtà. E’ necessario uno sforzo in più da parte di tutti per andare uniti anche nei Comuni, specialmente in vista degli appuntamenti dell’anno prossimo quando nella nostra provincia andranno al voto centri importanti come Bagheria e Monreale”.

Torniamo al bilancio previsionale del comune di Palermo: quando pensate di approvarlo?

“La scadenza è stata rinviata al 31 luglio, ma con gli uffici della Ragioneria generale avevamo già quadrato il bilancio da diverse settimane. Abbiamo trasmesso al consiglio comunale tutti gli atti propedeutici e ora attendiamo che l’Aula, nell’esercizio della sua sovranità e delle proprie prerogative, si determini presto. Gran parte dei documenti sono già stati esitati, ormai siamo alle battute finali e quindi penso che ci riusciremo prima del termine ultimo indicato da Roma. Per quanto riguarda invece il bilancio consuntivo 2022 siamo già al lavoro, in giunta abbiamo approvato il pre-consuntivo con una ulteriore riduzione del disavanzo di quasi 60 milioni, il che – se in fase di consuntivo sarà confermato il dato – ci consentirà di riattivare i concorsi e tornare ad assumere. Ciò è stato possibile grazie ai nostri sforzi che però sarebbero stati vani senza il contributo straordinario di 40 milioni ricevuto da Roma, unitamente ad altre misure arrivate negli ultimi sei mesi che hanno dato al Comune un vantaggio di qualche altra decina di milioni”.

Come giunta avete anche rimodulato il piano di riequilibrio…

“Sì, all’atto del nostro insediamento abbiamo scelto di rimodularlo eliminando alcune misure che non ritenevamo adeguate al risanamento del Comune e, grazie a una serie di manovre fatte con il bilancio 2021, il primo approvato da questa amministrazione, abbiamo ridotto sensibilmente i fattori strutturali di squilibrio che causavano il disavanzo. Siamo intervenuti sulle partecipate, sul patrimonio, sulla lotta all’evasione; gran parte del piano poggia sull’area delle entrate e della Ragioneria generale e per questo abbiamo destinato a questi uffici 10 funzionari appena assunti per incrementare le entrate con la lotta all’evasione e altri ne arriveranno l’anno prossimo, avendo concordato con Roma anche queste modifiche in seno all’Accordo con lo Stato che pure abbiamo firmato noi. Siamo quindi nelle condizioni di presentare un piano di riequilibrio che risanerà l’ente non in 20 ma in 10 anni, al termine dei quali il centrodestra potrà consegnare ai palermitani un Comune finalmente risanato”.

Dieci anni? Quindi dà per scontato che vincerete anche le prossime elezioni…

“Con questa coalizione, non prevedo particolari problemi. Stiamo fronteggiando tante emergenze ma amministriamo per risolvere i problemi in modo strutturale, i palermitani apprezzeranno la nostra visione di lungo periodo”.

Lei si è occupata in prima persona anche della vicenda Amap che ha tenuto la città e mezza provincia col fiato sospeso per alcuni giorni…

“Una tegola piovuta sulla testa di centinaia di lavoratori e del comune di Palermo che è il socio di maggioranza. Abbiamo dato alla società un chiaro indirizzo: ampia collaborazione con l’autorità giudiziaria per giungere celermente all’accertamento dei fatti e all’individuazione di eventuali responsabilità, per chiarezza nei confronti non solo del comune di Palermo ma anche degli altri 47 comuni a cui se ne sono aggiunti altri cinque nei giorni scorsi e ulteriori sette arriveranno entro la fine dell’anno. Come socio di maggioranza, vigileremo grazie all’ufficio unico per il controllo analogo e offriremo tutto il sostegno necessario perché la società non subisca danni. Mi sono occupata della vicenda con il coordinamento istituzionale del Prefetto di Palermo che non ha mancato di far sentire il proprio sostegno in una vicenda che rischiava di avere risvolti anche sociali e di ordine pubblico, visto che parliamo del servizio idrico; siamo riusciti a offrire della liquidità per fare in modo che il sequestro riguardasse solo somme che erano già nella disponibilità di Amap e quindi, con gli incassi successivi, si potrà far fronte agli stipendi e alle fatture per forniture indispensabili. La continuità aziendale è stata messa in sicurezza, ma continuiamo a vigilare sulla vicenda in attesa degli sviluppi con piena fiducia nel lavoro degli inquirenti e con l’obiettivo di salvaguardare la società, il suo patrimonio infrastrutturale e i tantissimi lavoratori che domani riceveranno lo stipendio”.


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