Miccichè incontra gli ambulanti| "Dare voce alla categoria" - Live Sicilia

Miccichè incontra gli ambulanti| “Dare voce alla categoria”

Presenti i deputati Galvagno, Amata, Lantieri, Savona e l'assessore alle Attività produttive Turano

Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha incontrato stamane una delegazione di ambulanti: “Abbiamo il dovere di dare voce anche a questa categoria di lavoratori”, ha detto, dopo il blocco a causa del coronavirus. Presenti anche i deputati Gaetano Galvagno, Elvira Amata, Luisa Lantieri, Riccardo Savona e l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano. “Ho il dovere – afferma Miccichè – di ascoltare le categorie di lavoratori che soprattutto in questo periodo chiedono aiuto al governo, alle banche e ai comuni. Gli ambulanti che in tanti comuni della Sicilia non possono ancora partecipare ai mercati e alle fiere, sono allo stremo perché da mesi non guadagnano un soldo e non hanno ricevuto alcun aiuto dalle istituzioni. Non esistono – conclude – lavoratori di serie A e di serie B. A tutti dobbiamo rispetto e gli aiuti necessari per ripartire”. (ANSA)

La protesta

“Esistiamo anche noi. Rappresentiamo 186.000 famiglie che campano grazie a questa attività. Tutte le categorie dei lavoratori hanno goduto delle attenzioni di Conte in questa fase di ripartenza. Noi ambulanti, invece, siamo stati dimenticati”, lo ha detto il Segretario Regionale FENAIL Sebastiano Coco nel corso della manifestazione a Palermo. “Noi – ha aggiunto – non abbiamo ricevuto nulla se non le restrizioni che ci impediscono di lavorare e di portare il pane a casa. Lo Stato si ricorda di noi solo quando dobbiamo pagare le tasse!”.

“La Sicilia non è la Lombardia” è il motto che ha accompagnato le proteste degli ambulanti insieme alle proposte. “Chiediamo regole e rispetto delle regole anche da parte dei nostri clienti”, spiegano Arturo Coglitore e Giuseppe Fichera, rispettivamente Presidente e Segretario Regionale di FIVA Confcommercio di Catania. “Oggi siamo qui al Parlamento Regionale a chiedere l’intervento del Governo siciliano e della deputazione affinché lo Stato e anche i sindaci possano venirci incontro rispondendo concretamente alle nostre richieste. Non sappiamo che farcene dei ‘sindaci sceriffi’: rivogliamo la nostra dignità di lavoratori e di padri di famiglia”.


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