PALERMO – Fabrizio Ferrandelli non perde tempo. Dopo l’annuncio lo scorso luglio della sua corsa indipendente per la poltrona di primo cittadino di Palermo, oggi l’ex deputato regionale del Pd ha aperto la campagna elettorale presentando il suo programma partecipativo, Palermocrazia. “Un modo nuovo di governare – ha illustrato in una conferenza stampa – che si basa su un sistema articolato di assemblee, raccolta di proposte, istanze e votazioni che metta i cittadini nelle condizioni non solo di scegliere, decidere e riappropriarsi di pezzi di sovranità ma anche di crescere insieme”.
Il leader de “I coraggiosi” guiderà il processo, mentre per la direzione delle operazioni ha richiamato a Palermo dalla Puglia di Emiliano Titti De Simone. Il supporto tecnico organizzativo è dell’associazione bolognese “Team Town Meeting” (TTM) che coordinerà le diverse fasi della campagna, con un incarico che al candidato sta costando quasi diecimila euro. “Un impegno sicuramente gravoso – spiega Ferrandelli – che ha bisogno del sostegno, anche economico, di tutti ma che non poteva che andare in questa direzione perché serviva un soggetto terzo che certifichi la scientificità del metodo utilizzato per la costruzione del programma e TTM è una società specializzata del settore che ha già testato il metodo nelle scorse elezioni pugliesi e garantisce un metodo di ascolto autentico”.
Ferrandelli gioca quindi con le stesse carte dei grillini. L’approccio partecipativo, d’altronde, è la ragion d’essere del Movimento 5 Stelle. “Non è proprio così – si difende il candidato de “I coraggiosi” – il coinvolgimento che chiediamo ai palermitani non è virtuale. Noi li incontreremo davvero, di persona. Abbiamo già creato 16 nodi territoriali in tutta la città e ne creeremo degli altri. Partire dal basso, dai territori, con noi non è soltanto uno slogan”. Il progetto Palermocrazia prevede diversi appuntamenti con i cittadini di Palermo. Nella prima parte, “La città racconta”, che si concluderà il prossimo dicembre, TTM organizzerà una serie di incontri nelle circoscrizioni della città per focalizzare problematiche e raccogliere proposte direttamente dai residenti. Al centro della seconda fase, “La città propone”, ci sarà invece un grande evento partecipativo che coinvolgerà tutta l’area metropolitana, organizzato con il metodo “porta aperta”, in cui i partecipanti si confronteranno su alcune grandi aree tematiche identificate da TTM. Fiore all’occhiello di Palermocrazia sarà l’evento deliberativo della terza fase, “La città sceglie”, con cui tutte le persone coinvolte voteranno le priorità del programma di governo che Ferrandelli dovrà poi portare avanti in vista delle elezioni del 2017.
“L’ascolto e la partecipazione che avvieremo – continua Ferrandelli – non si concluderà con la costruzione del programma di governo, ma sarà la metodologia che guiderà la mia amministrazione. Un buon sindaco si occupa della normale amministrazione, dalle buche sulle strade alla raccolta dell’immondizia, ma noi vogliamo fare di più: lavoriamo per la Palermo che ci sarà tra vent’anni. Un’amministrazione che sarà dotata di strumenti di condivisione e verifica concreti che porteranno Palermo verso la costruzione del bilancio partecipativo”.
Ferrandelli corre solo e dalla sua ha già tre liste costituite. Non vuole pensare a possibili apparentamenti con partiti tradizionali e dice a chiare lettere: “Chi vuole venire con noi lo può fare solo sulla base del programma che stiamo costruendo”. E sulla provocazione di Miccichè che gli aveva teso una mano, risponde: “Se stiamo facendo tutto questo è proprio perché non abbiamo niente a che fare con la vecchia politica. Noi siamo la nuova politica”.