PALERMO – E anche il capitano sbotta. Il torto arbitrale subito dal Palermo ha scosso Fabrizio Miccoli che oggi in conferenza stampa, ha gridato tutta la sua rabbia per il rigore concesso da Romeo alla Juventus, penalty poi decisivo per il risultato finale. Miccoli inizialmente non ne vorrebbe parlare e dice: “Sono diffidato, forse meglio non parlarne”, poi però si apre e ovviamente parla dell’arbitraggio di ieri: “C’è una grossa punizione su di me a fine primo tempo, da capitano non posso nemmeno parlare perché sono diffidato. Non so come comportarmi. L’ammonizione con l’Inter è la prima della storia così come avviene perché avevamo già segnato. Può darsi che ce l’abbiano col presidente perché dice sempre la verità. Secondo me a parti invertite il rigore dato alla Juventus non lo avrebbero dato. Ce la siamo giocata ad armi pari per 70′. E’ un peccato rovinare la partita così. Il Palermo non merita questo trattamento. Sono il capitano, non posso nemmeno parlare con l’arbitro perché altrimenti mi ammoniscono – dichiara il capitano rosanero – è assurdo”.
Poi svela un retroscena, Zamparini a fine partita gli ha mandato un sms: “Il presidente mi ha mandato un messaggio chiedendomi di non mollare, di dare un esempio allo sport. E ho risposto che noi ci crediamo ancora. Ovviamente dipende soltanto da mercoledì, dobbiamo vincere per forza. Se vinciamo mercoledì possiamo farcela. Non è una partita come le altre, è l’ultima spiaggia, o dentro o fuori. Dobbiamo essere consapevoli che se non vinciamo siamo in serie B. E’ una guerra, fino a quando abbiamo chance dobbiamo dare tutto”.
La partita di mercoledì contro l’Udinese è una questione di vita o di morte, sportivamente parlando: “Andiamo avanti e prepariamo la gara con l’Udinese, che sicuramente è fondamentale per noi. L’Udinese è certamente la squadra più in forma, ma noi dobbiamo vincere la partita già domani quando andiamo in ritiro. Negli ultimi anni l’Udinese ha fatto un grande lavoro, ma noi dobbiamo pensare a noi stessi e basta, anche perché sono convinto che se vinciamo mercoledì ci salviamo. Non voglio fare tabelle, voglio pensare al campo e basta, pensare a gara dopo gara, al di là di Genoa, Torino o altre squadre. Il Palermo ha una dignità come squadra, ieri, oggi e anche nel futuro. Basti guardare il calcioscommesse, dove il Lecce ha pagato tanto”.
Poi sul futuro: “Ne parleremo a fine stagione, prima pensiamo a battere l’Udinese. Io sono tranquillo, vorrei restare qui, anche in Serie B, se qualche squadra mi vorrà sarò felice, se non mi vorrà nessuno sarò felice ugualmente. Penso soltanto a vincere con l’Udinese. Mercoledì è la gara della vita, dobbiamo risolvere piccoli problemi fisici. Arriveremo a giocarci questa partita fino all’ultimo. Poi se l’Udinese vincerà faremo mea culpa, ma fino a quando non è finita io non mi arrendo”. Quasi uno slogan da ultrà, il Palermo resta sempre il Palermo, al di là della categoria: “Il Palermo ha una dignità come squadra, ieri, oggi e anche nel futuro. Che sia A, B o qualsiasi altra categoria, qui c’è una dignità riconosciuta ovunque”. Infine un elogio a Sannino: “Se fosse rimasto lui, secondo me, la situazione sarebbe stata diversa perché questa squadra ha delle qualità. Già quest’estate aveva stilato un programma di tutto rispetto, e forse qualcuno non l’ha capito in tempo. E’ un grande uomo, un amico, un compagno, un allenatore, ed è questa la cosa bella. Con questo non scredito il lavoro fatto dagli altri allenatori, perché tutti qui hanno dato qualcosa. Ha giocato con Napoli, Lazio e col Cagliari abbiamo pareggiato una partita che dovevamo vincere perché è stato annullato un gol regolare a Donati. Farei di tutto per salvare il Palermo. Voglio che questa squadra rimanga in serie A”.