ROMA – “Abbiamo ribadito stima e apprezzamento per Franco Miceli, figura portatrice di grandi competenze tecniche e amministrative, espressione della società civile palermitana, e ne rispettiamo le valutazioni”.
Parole da decifrare
La formula dorotea del vice segretario del Pd, Peppe Provenzano, lascia intendere che la porta non è affatto chiusa ma soprattutto che la candidatura andrebbe considerata come espressione della società civile e non del Pd (elemento centrale della diatriba con gli alleati in vista della corsa per Palazzo d’Orleans). Mentre il centrodestra palermitano si frantuma sull’altare dei candidati, il Pd nazionale cuce i fili della trama della candidatura di Franco Miceli a Palazzo delle Aquile. Il presidente dell’ordine degli architetti è stato ricevuto oggi pomeriggio al Nazareno da Provenzano, Francesco Boccia (responsabile enti locali) e Marco Meloni (coordinatore della segreteria nazionale).
Il rapporto con il partito di Palermo
“Abbiamo condiviso la necessità di costruire, fuori da ogni tatticismo, una proposta politica all’altezza della sfida – afferma Provenzano – Serve un ‘Patto per Palermo’, che impegni la coalizione progressista, e che sia aperto ai mondi civici, democratici e riformisti, che insieme sono chiamati a fronteggiare le emergenze e mettere la città nelle condizioni di partecipare da protagonista alla nuova stagione di investimenti europei”, dice Provenzano. Formule generiche (con un riferimento al tatticismo che richiama i dubbi espressi proprio dal presidente dell’ordine degli architetti) da interpretare probabilmente con un via libera non ancora ufficiale a Miceli che però deve tenere conto delle dinamiche locali (legate a doppio filo con quelle regionali). “In vista dell’assemblea del Pd del 21 marzo, la segreteria nazionale lavorerà, in stretto rapporto con il gruppo dirigente regionale e palermitano, e in rapporto con le altre forze politiche, per creare le condizioni affinché si possa vincere questa sfida”, conclude Provenzano.
Malumori nella minoranza
E sull’assemblea provinciale del Pd di Palermo, che doveva tenersi oggi, si concentreranno inevitabilmente i mal di pancia di diversi attori politici del Pd locale. Una componente su tutte. “Gli orfiniani risentiti per il rinvio dell’assemblea e si preparano ad esternare lunedì prossimo tutto il malessere accumulato”, fanno trapelare i beneinformati. Insomma, nel Pd palermitano i nodi prima o poi dovranno venire al pettine. E il momento sembra avvicinarsi.