Ottenuta la salvezza e raggiunto, per il secondo anno consecutivo, l’obiettivo stagionale, la dirigenza rossoblù in questo mese di maggio ha stilato un consuntivo sull’andamento dei due anni di calcio professionistico svolto nella città di Milazzo, momento di importante riflessione e non certo di ”assenza” o ”mutismo” come da più parti insinuato. La Ss Milazzo, quindi, ritiene doveroso apportare alcune precisazioni.
Numerose le riflessioni che condiscono la nota ufficiale apparsa sul sito della Società, con quest’ultima che per prima cosa tiene a precisare come il titolo sportivo non sia stato acquisito a costo zero, come voluto far credere dall’Amministrazione. L’attuale proprietà “si è fatta carico – come si legge nella nota – di tutta la situazione debitoria pregressa per il pagamento di tasse e vertenze per mancate retribuzioni a staff, calciatori e fornitori vari, dalla fine del 2007 all’estate del 2010, per un valore totale di circa euro 200.000 e sono ancora in corso cause civili con la vecchia dirigenza per inadempimenti pecuniari, tra cui una denuncia per appropriazione indebita nei confronti del vertice societario uscente”.
Ecco dunque la controversa questione stadio, con la gestione del “Grotta Polifemo” che non si è mai capito di chi fosse competenza. Va sicuramente riconosciuto alla proprietà il rifacimento del manto erboso e la messa a punto di un impianto che ha ottenuto l’agibilità per 2.500 posti, ma la dirigenza tiene a sottolineare come, dopo ciò, fossero state stilate 27 prescrizioni e come soltanto sei di esse fossero state rispettate. “Ad oggi, con questa situazione, la Lega ci ha confermato l’impossibilità di usufruire dell’impianto. Al contrario di quanto riferito dall’Amministrazione comunale (e in particolar modo da tal Midili che evidentemente anticipa proclami da campagna elettorale, nonostante il Comune di Milazzo si avvii verso un preoccupante dissesto finanziario), la Lega ha più volte precisato che non ci saranno ulteriori deroghe (come ribadito dal presidente Macalli in un recente incontro con l’attuale dirigenza)”.
Infine, ecco i ringraziamenti ai tifosi, anche qui con un pizzico di rammarico per non esser mai riusciti a riempire lo stadio, nonostante i risultati sempre in linea con gli obiettivi, addirittura talvolta un po’ sopra… Quanto comunicato dalla Società termina, inevitabilmente, con altre critiche alle istituzioni, ricordando come l’investimento sul Milazzo sia partito dalle continue richieste d’aiuto del Comune. Il finale, purtroppo, lascia pochi dubbi, con il titolo sportivo che passa nelle mani del sindaco Pino e dell’assessore allo sport, Midili: “a società, nonostante in questi due anni abbia raggiunto tutti gli obiettivi prefissatisi alla vigilia (salvezza, bilanci in regola e nessun punto di penalizzazione), sostenendo costi complessivi per circa euro 2.500.000, ha constatato l’impossibilità di affrontare un ulteriore campionato alle condizioni preesistenti. Questa società accoglie, quindi, l’invito ”masanielliano” del sign. sindaco Pino e di tal Midili e gli consegna virtualmente la squadra, così come acquisita, invitandoli a presentare regolare fidejussione e tassa d’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro e li ritiene, sin da ora, responsabili per una eventuale cancellazione della Ss Milazzo dai ranghi federali”. Ora non resta che cercare nuovi investitori per far sì che il calcio a Milazzo possa non morire…