Minacce di morte all'ex compagna | Disoccupato arrestato per stalking - Live Sicilia

Minacce di morte all’ex compagna | Disoccupato arrestato per stalking

La vittima si è rivolta ai poliziotti del commissariato Oreto-Stazione.

PALERMO – Dopo la separazione la sua vita era diventata un inferno. L’ex compagno la perseguitava, la minacciava, al punto da portarla all’esasperazione. La donna si è così rivolta alla polizia che ha avviato le indagini e arrestato per stalking T.M., disoccupato di 46 anni. La vittima si era rivolta al commissariato Oreto-Stazione, dove aveva raccontato il tunnel di persecuzioni da cui non riusciva ormai ad uscire. Le violenze sarebbero state all’ordine del giorno, sia nei suoi confronti che verso il nuovo compagno.

La donna ha raccontato di continue minacce di morte, in più occasioni anche con l’uso di un coltello, di lesioni subite dal lancio di oggetti da parte dell’uomo, il tutto spesso anche in presenza dei figli minori. Dopo la separazione l’uomo le inviava messaggi minacciosi tramite Facebook e Whatsapp; in uno di questi avrebbe addirittura messo come sfondo un cappio appeso in una stanza e messaggi audio con cui minacciava l’ex moglie di poterla colpire in qualsiasi momento, se avesse voluto. Nell’escalation di violenza, al culmine dell’ennesima lite, l’uomo avrebbe danneggiato l’auto della vittima, dopo averla inseguita sotto casa, dove era riuscita a rifugiarsi.

Le indagini avviate dagli investigatori hanno confermato quanto raccontato dalla donna. “Sul fronte del contrasto alla violenza di genere – spiegano dalla questura – la polizia ha avviato già da qualche anno una campagna di sensibilizzazione, denominata “Questo non è amore”. Il progetto , oltre ad avere la valenza di una campagna informativa, (con diverse iniziative quali incontri nelle scuole e manifestazioni nelle piazze, ove vengono collocati dei camper della polizia con all’interno una equipe di operati specializzati) è volta principalmente a favorire l’emersione del fenomeno per incentivare le donne, vittime di abusi e violenza, a rompere il muro del silenzio e denunciare i loro carnefici”.


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