Minacce a giornaliste, chiesto un anno per Pandetta e Zeta

Minacce a giornaliste, la Procura chiede un anno per Pandetta e Zeta

Nell'udienza di oggi la richiesta dei pm

CATANIA – Condanna a un anno. È questa la pena chiesta dalla procura di Catania per Niko Pandetta e Andrea Zeta (al secolo, Filippo Zuccaro), i due cantanti neomelodici sotto processo per le minacce alla giornalista Luisa Santangelo, oggi cronista di LiveSicilia.it, difesa dall’avvocato Goffredo D’Antona; e a Claudia Campese, direttrice del quotidiano online MeridioNews, assistita dal legale Sergio Ziccone. Il processo di primo grado, ormai alle battute finali, è stato aggiornato al prossimo 22 febbraio, quando a parlare saranno le difese degli imputati.

Il reportage

Era gennaio 2018 quando, all’interno di un reportage sulla musica neomelodica catanese, Santangelo ha menzionato Pandetta e Zeta. Non solo per via del successo di pubblico che all’epoca riscuotevano, ma anche per via delle parentele dei due. Niko Pandetta, che attualmente sta scontando una condanna a quattro anni per droga, è nipote del capomafia al 41bis Turi Cappello. È di lui che parla la canzone “Dedicato a te”, in cui Cappello viene presentato come “il padre di Catania”. Zuccaro, invece, è figlio dell’ergastolano Maurizio Zuccaro, boss della famiglia di Cosa Nostra Santapaola-Ercolano.

Le minacce

A seguito della pubblicazione della notizia, in messaggi e video sui social network i due avevano parlato di offese “alla famiglia”. “Siamo stati etichettati come mafiosi, figli di boss, nipoti di boss e provvederemo a questo – diceva Pandetta in diretta su Facebook – […] Vi spacchiamo la testa”. In alcuni messaggi, Zuccaro aggiungeva: “Spero di non incontrarvi mai, tanto riconosco i vostri volti tramite Facebook. Vi auguro il peggio nella vita e sperate che non ti incontro mai”. Solo alcuni degli insulti e delle minacce che hanno portato alla denuncia e, successivamente, al processo nei confronti dei due.

“Si tratta di minacce ancora più gravi poiché rivolte a due giornaliste” ha detto l’avvocato Goffredo D’Antona in aula, nel corso dell’udienza di questa mattina. Il legale ha poi ricordato che, nel corso dell’esame degli imputati, i due avevano spesso sottolineato come “il servizio giornalistico fosse stato realizzato senza il loro permesso”.

Il processo

A novembre 2021 le due giornaliste erano state sentite in aula. A maggio 2023 è toccato invece ai due cantanti rispondere di fronte alla giudice. Nel frattempo, mentre Pandetta fa discutere anche durante la sua detenzione (i manifesti dell’uscita di un nuovo prodotto musicale sono stati rimossi dal Comune di Catania), Zuccaro ha incassato un’assoluzione dall’accusa di associazione mafiosa “per non avere commesso il fatto”, nell’ambito del processo Zeta.

Adesso il procedimento per le minacce a Santangelo e Campese si avvia alla conclusione: il 22 febbraio 2024 parleranno le difese dei due cantanti. Poi resterà solo da attendere la sentenza.


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