"Salvate due mamme in attesa di gemelli", miracolo a Lampedusa

“Salvate due mamme in attesa di gemelli”, miracolo a Lampedusa

Una storia finita bene grazie al team medico dell'isola.
PERSONE MIGRANTI
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(Roberto Puglisi-Palermo) “Sarà un’estate lunga e difficile – dice il dottore Giuseppe Canzone (in primo piano, nella foto, sullo sfondo il dottore Francesco D’Arca), con la voce ovviamente un po’ affaticata – noi saremo qui per dare una mano con il nostro impegno”. Abbiamo già raccontato del dottore Canzone, il primario ginecologo che sta presidiando, per primo, il servizio continuo di ginecologia, operativo a Lampedusa da una settimana circa. Una cosa importante, che dà sicurezza e tranquillità a residenti e persone migranti.

Ieri, è accaduto una sorta di miracolo. Due donne che viaggiavano insieme, entrambe incinte di due gemelli, sono state salvate dopo un viaggio lungo e pericoloso. Lo stesso dottore Canzone racconta: “C’è stato uno sbarco di circa centocinquanta persone migranti, con due future mamme in gravidanza gemellare, ognuna in attesa di due bambini. Venivano dalla Costa d’Avorio e dalla Guinea, con lo stesso barcone. Erano zuppe, stremate, senza scarpe. Avevano alle spalle tre mesi di viaggio, così hanno detto, di cui gli ultimi due giorni su un barcone, senza avere avuto la possibilità di bere e mangiare”.

“Le abbiamo portate al presidio territoriale d’emergenza – prosegue il racconto -. Sono state rifocillate ed esaminate. Erano incinte rispettivamente di sette e nove mesi. Una collega ha dato alcuni suoi vestiti, il suo pigiama e il suo accappatoio. Le mamme erano giovanissime, di circa vent’anni. Le gravidanze vanno bene. Sono state prelevate dall’elisoccorso, per il trasferimento in ospedale”.

“L’Asp – dice il dottore Canzone – sta facendo investimenti, con un impegno molto serio. Sono servizi essenziali che hanno dato un ulteriore sollievo alla popolazione dell’isola”. Lo aveva spiegato in una intervista con il nostro giornale, il commissario straordinario dell’Asp di Palermo, la dottoressa Daniela Faraoni: “I servizi sono tanti. Noi ci occupiamo dei residenti, dei cittadini, dei migranti che sono gestiti dall’hotspot, per cui interveniamo in caso di emergenza. C’è un pronto soccorso, c’è un servizio di radiologia sempre attivo, come accade per il cardiologo e, adesso, per il ginecologo. Accogliendo una richiesta del presidente Schifani, che è stato sull’isola, è nato pure un punto di primo intervento pediatrico, oltre al pediatra di libera scelta”. Ce n’è bisogno a Lampedusa, estremo lembo di terra, approdo di dolore e speranza.


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