PALERMO – “L’adesione di Dore Misuraca al Partito democratico non può essere ritenuta valida essendo, in atto, un parlamentare di altra forza politica”. Così Ruggero D’Amico, componente direzione regionale Giovani Democratici. “Domani tanti di noi firmeranno un esposto alle commissioni di garanzia per chiedere il ripristino delle regole interne – aggiunge -. Le adesioni collettive di altre forze politiche devono essere deliberate dagli organismi di competenza e non da Faraone o Orlando”. Contro l’adesione di Misuraca ai dem si esprime anche un altro componente della direzione regionale del Pd, Daniele Vella: “Giorno dopo giorno la campagna acquisti portata avanti da Davide Faraone ci fa perdere identità e militanti – sottolinea -. Più che alla crescita di un partito progressista, plurale e democratico di sinistra, sembra ogni giorno di assistere ad una campagna acquisti di una squadra di calcio nella quale il direttore sportivo presenta il nuovo calciatore. Massimo rispetto per Misuraca e per il suo impegno – conclude Vella – ma ciò che ci riempie di dubbi è il mutamento di pelle in atto nel Pd. Così ci si allontana ogni giorno di più dal partito progressista e democratico che immaginavamo e che vogliamo”.
“Ho sentito Dore Misuraca, gli ho espresso la mia soddisfazione per la sua scelta di aderire al Partito Democratico. Una scelta che arriva dopo un lungo percorso che lo ha visto impegnato nella coalizione che sosteneva il governo regionale nella scorsa legislatura così come i governi nazionali a guida PD, e poi in occasione delle elezioni amministrative per il Comune di Palermo e delle elezioni regionali”. Lo dice Giuseppe Lupo, presidente del gruppo Pd all’Ars. “L’adesione di Misuraca al PD, slegata oltretutto da qualunque suo diretto coinvolgimento alle prossime elezioni politiche, è la conferma di un impegno iniziato da tempo che sarebbe ingiusto fingere ipocritamente di non ricordare. In questo senso – conclude Lupo – credo che si dovrebbero evitare polemiche strumentali che servono solo a danneggiare il PD e remare tutti nella stessa direzione, specie alla vigilia di una importante scadenza elettorale”.
All’attacco del sottosegretario alla Salute anche Liberi e uguali: “Sarebbe l’adesione ogni giorno di un nuovo esponente del centrodestra al Pd siciliano l’arma contro i populismi?”, si chiede il deputato Erasmo Palazzotto. “Semmai è il contrario – aggiunge – le spregiudicate operazioni di riciclaggio politico portate avanti dal sindaco Leoluca Orlando e dal sottosegretario Davide Faraone contribuiscono a far perdere credibilità alla politica e trasformano nei fatti il Pd in un partito di centrodestra nei volti e nelle politiche”. Rincara la dose Mariella Maggio, candidata al Senato con il movimento di Grasso: “E’ triste vedere come il Pd si stia spostando sempre più a destra – spiega -. In Sicilia ciò avviene poi ad una velocità impressionante. L’ultimo acquisto, l’ex parlamentare di Forza Italia Dore Misuraca – osserva – è stato annunciato con entusiasmo da Davide Faraone e Leoluca Orlando, ormai padroni assoluti del Pd siciliano, e si allunga così la lista del personale politico cooptato dalla destra per snaturare del tutto la fisionomia di un partito che venne fondato con ben altre prospettive. Sono fatti come questi – conclude Maggio – che dovrebbero rendere chiaro a tutti le ragioni che hanno spinto tanti compagni a uscire dal Pd e contribuire alla nascita di una forza autenticamente di sinistra che continui a battersi contro le ingiustizie sociali e per il progresso dell’Italia”.
Favorevoli all’adesione di Misuraca, invece, il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo e il capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici.“Esprimo soddisfazione per l’adesione di Dore Misuraca al Partito democratico – afferma Garozzo, che è anche componente della direzione nazionale del Pd -. La sua esperienza e le sue competenze non potranno che essere un’arma in più per il Pd in vista delle prossime scadenze elettorali, quando bisognerà fronteggiare il populismo di partiti come il Movimento 5 stelle e la Lega”. Secondo Garozzo l’adesione di Misuraca “dimostra ancora una volta l’anima pluralista del Pd che è sempre stato ed è un partito aperto a chi vuole lavorare sulla base di programmi seri, che hanno l’obiettivo di rilanciare la nostra regione e il paese intero”. Da parte di Chinnici, invece, “grande soddisfazione per l’adesione di Misuraca al Partito democratico. Dore – sottolinea – ha sostenuto insieme a noi, non soltanto gli anni di governo nel centrosinistra, ma anche l’esperienza delle amministrative di Palermo dove eravamo insieme nella lista ‘Democratici e Popolari’. Il recente ingresso del sindaco Leoluca Orlando e di Dore Misuraca – aggiunge Chinnici – rappresentano la continuazione di quel percorso, iniziato l’11 giugno. Il nostro è un partito aperto e plurale – prosegue – che ha come obiettivo quello di essere un argine sia al populismo delle destre sia all’incompetenza dei 5 stelle. Proprio per questo siamo pronti ad accogliere le forze competenti che hanno voglia di governare il Paese con responsabilità. Dore Misuraca rappresenta una risorsa preziosa per il partito e non posso che dargli il benvenuto nella nostra comunità”.
“Le ultime adesioni al Partito Democratico dimostrano la vitalità e l’attrattività di un partito che si è aperto alla società civile. Il Pd è già un soggetto aperto e plurale. Quando ti fai la tessera non ti viene chiesto da dove vieni ma dove vuoi andare. Nessun test del Dna, ma solo voglia di lavorare e spirito di abnegazione”. A dichiararlo è Antonino Musca, segretario provinciale dei Giovani Democratici di Palermo. “Non possiamo non accogliere positivamente – aggiunge – le adesioni di Letizia Battaglia, Leoluca Orlando, Gianni Parisi, Dore Misuraca e di tanti sindaci ed amministratori locali come il primo cittadino di Isola delle Femmine, Stefano Bologna o quello di Burgio, Vito Ferrantelli. Smettiamola di piangerci sempre addosso e polemizzare su tutto. Gli avversari sono all’esterno e si chiamano destra e Movistelle. Questo alcuni dirigenti del nostro partito non l’hanno ancora capito. E’ il momento dell’impegno e non del disimpegno o della rassegnazione. Non si abbandona la nave – conclude il segretario Musca – quando si naviga in acque agitate ma si rema, tutti insieme pur nella diversità, per uscire dalla tempesta. Mettiamo da parte le sterili polemiche per riscoprire l’orgoglio e il senso di appartenenza a questa comunità politica e l’attaccamento alla bandiera”.
Sferzante il commento dei partigiani del Pd: “Faraone è il doganiere di Troisi”.