Misure restrittive maggiori | per i fiancheggiatori di Binnu - Live Sicilia

Misure restrittive maggiori | per i fiancheggiatori di Binnu

La decisione della corte d'Appello di Palermo
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Per scongiurare il pericolo di fuga, la corte d’Appello di Palermo ha inasprito le misure restrittive disposte nei confronti dei quattro fiancheggiatori del boss Bernardo Provenzano scarcerati ad aprile scorso per scadenza dei termini di custodia cautelare.

I carabinieri hanno oggi eseguito i nuovi provvedimenti decisi dai giudici che hanno invece respinto la richiesta di rispristino della custodia cautelare in carcere che la Procura Generale aveva avanzato proprio per evitare che i quattro imputati potessero rendersi irreperibili. A Vincenzo Paparopoli, Gioacchino Badagliacca, Giampiero Pitarresi e Vincenzo Alfano, condannati in primo e secondo grado per associazione mafiosa, sono stati notificati dai carabinieri provvedimenti di divieto di espatrio con prescrizione di non uscire dal territorio dello Stato senza l’autorizzazione del giudice e con il ritiro dei documenti di identità; obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria una volta al giorno; obbligo di dimora nel comune di residenza con prescrizione di non allontanarsi senza l’autorizzazione del giudice e obbligo di dichiarare il proprio domicilio con divieto di allontanarsi dall’abitazione durante la notte. Arrestati nel 2006 i quattro imputati sono stati condannati per avere curato la latitanza di Provenzano.

Ad aprile la terza sezione della corte d’appello di Palermo li ha scarcerati sostenendo che i termini di custodia fossero scaduti per un ritardo della Cassazione nel fissare il processo di terzo grado. Con una nota la Suprema Corte ha invece replicato che i termini erano ancora in vigore in quanto, per il reato contestato ai fiancheggiatori del boss, la legge fissa in sei e non in quattro anni, come scritto dalla corte palermitana, la durata massima della custodia cautelare. Il processo davanti ai giudici romani si terrà, comunque, il 14 giugno, data in cui qualora le condanne fossero confermate i quattro imputati torneranno in carcere.


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