Modello Musumeci a Catania| Il centrodestra punta al Comune - Live Sicilia

Modello Musumeci a Catania| Il centrodestra punta al Comune

Il punto di partenza è il risultato catanese, frutto del lavoro di tanti big locali che ci hanno messo la faccia.

VERSO LE AMMINISTRATIVE
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CATANIA – La “Reconquista” del centrodestra parte da Catania. Il centrodestra etneo ha il vento in poppa e adesso vuole capitalizzare la vittoria alle regionali per tentare di espugnare Palazzo degli Elefanti. Il punto di partenza è il risultato catanese, frutto del lavoro di tanti big locali che ci hanno messo la faccia. Dall’ex sindaco Raffaele Stancanelli all’eurodeputato Salvo Pogliese passando per Ruggero Razza e Manlio Messina, i colonnelli hanno riorganizzato le truppe e si preparano a sferrare l’attacco al feudo di Enzo Bianco. Dati alla mano, a Catania città Forza Italia occupa il secondo gradino più alto del podio: è il partito più votato dopo il Movimento Cinquestelle e conquista due seggi. Sono 17.858 i voti totalizzati dagli azzurri, pari al 15,789%. Un fatto che fa presagire a chi spetterà il ruolo di azionista di maggioranza e perno della futura coalizione da mettere in piedi per le amministrative. Un risultato in parte contenuto, però, dal dato totale dei risultati ottenuti dalla lista di #DiventeràBellissima (6201 voti pari al 5,4%) e il cartello FdI-Noi con Salvini (10.817 preferenze, pari al 9,564%). La parola d’ordine sussurrata nelle segrete stanze è “unità”. Che per il centrodestra etneo sia arrivato il momento di esportare “il modello Palazzo d’Orleans” a Catania? Per farlo serve un candidato di sintesi. Un asso nella manica della coalizione potrebbe essere un azzurro con un passato in An.

Un identikit che porta dritti all’europarlamentare Salvo Pogliese. “Un’opzione in campo”, assicurano i bene informati. Ipotesi corroborata dall’ormai celebre torta con foto consumata da Berlusconi, Meloni, Salvini e Musumeci durante la cena in occasione della quale è stato suggellato l’ormai epico “patto dell’arancino” e dalla kermesse etnea del Cavaliere. Catania è stata un palcoscenico d’eccezione e Pogliese si è ritagliato un ruolo da pontiere tra i vari pezzi della compagine.

“Il risultato delle regionali sarà propedeutico sia per la vittoria alle politiche sia per quella delle amministrative”, assicura l’eurodeputato che esprime soddisfazione per avere “scongiurato gli errori madornali del 2012”. E non c’è soltanto il risultato complessivo dello schieramento da rivendicare. “Forza Italia si afferma nettamente come primo partito della coalizione con un incremento di oltre 4 punti percentuali rispetto al dato del 2012 del PdL, all’interno del quale confluivano i dirigenti che da lì a breve avrebbero dato vita ad altre formazioni”, ricorda Pogliese. Su Catania la linea di Pogliese è chiara. “L’era Bianco è finita e il centrodestra si presenterà compatto” all’appuntamento elettorale. L’eurodeputato non conferma, né smentisce le voci che lo vorrebbero in corsa come primo cittadino. Eppure, sono state numerose le attestazioni di stima arrivate da svariati esponenti della coalizione, di Forza Italia e di realtà civiche nei suoi confronti. “Mi inorgoglisce  che il mio nome sia stato fatto anche da persone di altri partiti”, ammette Pogliese. Programma, coalizione e candidato saranno scelti seguendo vari passaggi, “step by step”.  Come da liturgia e senza fughe in avanti per non destabilizzare gli equilibri della coalizione. La strada è lunga e siamo ancora all’inizio.  Di certo c’è solo che l’offensiva della “Reconquista” è stata lanciata.

 

 

 

 

 

 

 

 


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