ROMA – Un dietrofront in meno di 24 ore. Il deputato di Scelta civica, Andrea Vecchio, prima annuncia l’intenzione di voler lasciare la formazione politica dell’ex premier Mario Monti, poi torna sui suoi passi. Tutto parte da un episodio raccontato da Vecchio in una nota di ieri: l’arrivo di Monti in un ristorante e l’ex premier che guarda e non saluta l’imprenditore catanese, che sbotta: “Monti non mi saluta, lascio Scelta civica e passo al gruppo Misto. Mi chiedo dove pensasse di andare Scelta civica con la guida di un leader che non riconosce, o finge di non riconoscere (poco importa), uno dei deputati eletti nel partito che ha fondato appena un anno fa”. Tutto questo fino a ieri, oggi il ripensamento:
“Ci ho ripensato. Passare al gruppo Misto significherebbe arrendersi al modo politicamente inconcludente con cui Mario Monti ha condotto l’avventura di Scelta civica. Ho deciso quindi che rimarrò nel partito con cui ho iniziato il mio impegno in politica. Un partito aperto a tutti i liberali riformisti laici che vogliono davvero cambiare l’Italia. E, infatti, c’è chi oggi sta costruendo il futuro di Scelta civica con straordinaria competenza e vera passione politica”. Secondo Vecchio “il gesto di Monti, ieri sera al ristorante, era l’ultimo atto di una lunga serie, un atto non grave certo, ma dal forte valore simbolico. Monti è un grande economista e merita tutti gli incarichi che gli vengono affidati in Italia e in Europa, ma con la sua mancanza di carisma e sensibilità sociale ha praticamente demolito il partito che ha fondato – prosegue -. Resto in Scelta civica, quindi, perché ci credo ancora, con la passione sempre sincera con cui ho vissuto tutte le battaglie della mia vita”.