'Morace pagò i lavori a casa Fazio' | "Corruzione da 100 mila euro" - Live Sicilia

‘Morace pagò i lavori a casa Fazio’ | “Corruzione da 100 mila euro”

Ettore Morace e Girolamo Fazio

Nuove accuse per l'armatore e il deputato regionale. Tutti i particolari.

PALERMO – Ettore Morace avrebbe pagato a Girolamo Fazio la ristrutturazione della sua abitazione, di un B&B e della casa della suocera del deputato regionale. Il prezzo della corruzione, tale viene considerato dagli investigatori, ammonta a 105 mila euro.

Nuove accuse arrivano a complicare la posizione dell’onorevole e sono contenute nell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari notificata anche all’armatore e all’ex presidente del Cga, Raffaele De Lipsis.

Dunque, non ci sarebbero state solo le assunzioni di persone segnalate da Fazio alla Ustica Lines poi Liberty Lines, l’uso di una Mercedes, 10 mila euro per la campagna elettorale, i biglietti per lo stadio e per le navi per le isole minori. Si tratta di uno stralcio dell’inchiesta che la Procura di Palermo ha trasmesso per competenza a Trapani.

Sono stati i carabinieri trapanesi, agli ordini del comandante provinciale Stefano Russo, a scovare successivamente, e cioè durante la perquisizione a casa di Fazio del 19 maggio scorso, alcune fatture per lavori edili. Le fatture sono state rilasciate da imprese e artigiani alla Liberty Lines dei Morace, ma gli immobili interessati sono di Fazio e della suocera.

Dal rifacimento del bagno agli impianti elettrici, dai serramenti ai balconi pericolanti: i titolari delle imprese, sentiti dai militari, hanno confermato che fu Fazio a dare l’indicazione di fatturare alla Liberty Lines. Secondo il procuratore aggiunto Ambrogio Cartosio e il sostituto Franco Belvisi, altro non sarebbero che “prebende assicurate all’onorevole” per farsi portavoce delle esigenze di Morace presso le istituzioni regionali.

Il giudice non ha potuto chiedere spiegazioni a Fazio visto che il suo interrogatorio è successivo al ritrovamento delle fatture. Per le contestazioni precedenti – dai biglietti ai posti di lavoro – aveva parlato di “regalie” in virtù del rapporto di amicizia che lo lega a Morace da vecchia data. Sono talmente amici che Fazio, in qualità di avvocato seguirebbe da anni le pratiche di Morace senza incassare neppure una parcella. Al giudice l’onorevole ha giustificato la “gratuità” delle sue prestazioni dalla “agiatezza economica di cui beneficia”. Il giudice, però, stigmatizza che nel corso del lungo interrogatorio Fazio abbia “dimenticato” di citare le fatture per i lavori edili. Solo il 30 maggio Fazio ha scritto in una memoria di avere ricevuto 150 mila euro dai Morace come “premio” per avere indotto la Ustica Lines ad agire in giudizio affinché la Regione sborsasse gli interessi per i ritardi nei pagamenti. Si tratta di circa due milioni di lire. Secondo il giudice, il deputato e candidato a sindaco di Trapani “ha cercato di aggiustare il tiro” e in ogni caso “spingendo Vittorio Morace ad intentare una causa contro la Regione, il deputato ha operato da fedele servitore dell’imprenditore piuttosto che delle istituzioni, ciò che appunto gli viene rimproverato”.

Il giudice Caterina Brignone ha stabilito che Morace e Fazio devono restare ai domiciliari. In particolare, le dimissioni di Fazio dalla Commissione ambiente dell’Ars non fanno venire meno le esigenze cautelari. In un passaggio durissimo il Gip sottolinea che l’onorevole non si è dimesso dalla carica di deputato regionale “della quale ha fatto mercimonio e che potrebbe continuare a strumentalizzare per fini diversi dal perseguimento del pubblico interesse”.


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