“Con questa sentenza si mette una pietra tombale sulla presunta trattativa tra Stato e mafia durante il periodo delle stragi. Quello che ha detto Spatuzza non è stato evidentemente preso in considerazione come voleva l’accusa”. Lo ha detto l’avvocato Nino Mormino, legale di Marcello Dell’Utri, sottolineando che la corte ha assolto il suo assistito per le condotte contestate in epoca successiva al 1992, escludendo cioé qualunque “patto” tra lo Stato e Cosa Nostra subito dopo le stragi.
“C’é stata una vera campagna di stampa tale da condizionare la Corte. Non si è mai vista una Corte fare un comunicato stampa”. Lo ha detto l’avvocato Pietro Federico, uno dei legali del senatore Marcello Dell’Utri, condannato in appello a sette anni per Concorso esterno in associazione mafiosa. “L’appello è stato trasformato in un campo di battaglia – ha aggiunto l’avvocato Federico – è stato alquanto irrituale leggere oltre al comunicato della Corte anche quelli dell’Associazione nazionale magistrati e dell’Ordine degli avvocati”.
“Prima di valutare i termini della eventuale prescrizione, ricorreremo in Cassazione”. Così l’avvocato Pietro Federico, uno dei legali del senatore Marcello Dell’Utri, condannato in appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, ha risposto ai giornalisti sull’ipotesi di prescrizione del reato. I fatti precedenti al 1992 potrebbero infatti rientrare nella prescrizione.
“Non possiamo essere contenti di fronte a una condanna di sette anni, certo altri possono essere soddisfatti perché è caduta tutta la parte ‘politica’ del processo. Questo ovviamente avrà refluenze su altri processi, quelli per le stragi di mafia e sulla presunta trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra”. Lo ha detto l’avvocato Giuseppe Di Peri, uno dei legali del senatore Marcello Dell’Utri (Pdl) condannato in appello a Palermo, a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. La Corte ha condannato il senatore per i fatti contestati dall’accusa, antecedenti al 1992, mentre lo ha assolto per quelli successivi al 1992, periodo durante il quale si riferiscono episodi collegati all’attività politica di Dell’Utri, tra i fondatori di Forza Italia”.
“No, non possiamo essere soddisfatti. Con questa sentenza, considerando il reato contestato, almeno due anni di carcere si devono fare”. Così l’avvocato Giuseppe Di Peri, uno dei legali del senatore Marcello Dell’Utri (Pdl) ha risposto ai giornalisti dopo il pronunciamento della sentenza dei giudici d’appello di Palermo che hanno condannato a sette anni Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa.