PALERMO – Chiedono “giustizia” e “dignità per il caso di Riccardo, per suo figlio che ha 3 anni e che deve sapere che suo padre non è morto perché era drogato”.
Lo hanno detto Andrea e Guido Magherini, fratello e padre di Riccardo, il giovane ucciso a Firenze dopo essere stato “fermato” dai carabinieri in profondo stato di agitazione. Magherini chiedeva aiuto, era alterato ma fu “immobilizzato’ e picchiato e morì per arresto cardiaco. I Magherini sono intervenuti ad un seminario di studio dal titolo “Uso della forza e confini della responsabilità penale”, organizzato dall’Associazione italiana giovani avvocati, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti di Sicilia.
A novembre scorso il Gip ha disposto il rinvio a giudizio per 4 carabinieri e 3 operatori della Croce rossa per omicidio colposo. Al convegno – dopo il saluto del presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Riccardo Arena – sono intervenuti: Simona Tarantino, dell’Associazione giovani avvocati italiana; Nicola Aiello, giudice del Tribunale di Palermo; Emanno Zancla, avvocato dell’Unione forense tutela diritti dell’uomo- coordinamento Sicilia; Maurizio Veneziano, provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Sicilia; Riccardo Lo Verso, giornalista di Livesicilia.