TORINO – Un uomo di cinquantasei anni è morto giovedì pomeriggio a seguito di un attacco cardiaco che l’ha colto a bordo di uno dei treni ad alta velocità di Trenitalia. M.G. era salito di corsa sul treno Frecciarossa Torino-Roma, pochi istanti prima della partenza: il treno aveva appena superato la stazione di Porta Susa quando l’uomo è stato colpito dal malore.
Alcuni medici a bordo avrebbero tentato di rianimarlo, ma per il cinquantaseienne non ci sarebbe stato nulla da fare: M.G. è deceduto circa un’ora dopo, a bordo dell’ambulanza che lo aspettava alla stazione di Rho Fiera. E proprio la decisione di Trenitalia di far proseguire il treno fino a Rho Fiera, sarebbe al centro della polemica che si sta scatenando contro le Ferrovie italiane: alcuni infatti hanno criticato la gestione dell’emergenza sostenendo che il treno avrebbe dovuto deviare e fermarsi a Novara.
La compagnia però si è difesa, affermando che il capotreno è venuto a conoscenza dell’evento alle 17 e 03 e meno di venti minuti dopo il treno era già fermo a Rho, dove i soccorsi aspettavano l’uomo: secondo Rfi vi sarebbe stata una maggiore perdita di tempo con una deviazione a Novara. I dubbi sull’accaduto però non si fermano qui: i passeggeri, sconvolti per aver assistito all’agonia della vittima durata ben quaranta minuti, avrebbero denunciato la mancanza di un defibrillatore a bordo del Frecciarossa.