Al Cortile Platamone |Le macchine di Leonardo - Live Sicilia

Al Cortile Platamone |Le macchine di Leonardo

L’obiettivo dell’appuntamento catanese proposto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00 va oltre la mostra: dimostrare ai giovani che anche l’impossibile può diventare possibile.

Al VIA l'8 DICEMBRE
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La presentazione

CATANIA – Dall’8 dicembre e fino al 20 maggio, il Cortile Platamone ospiterà le installazioni sulle Invenzioni di Leonardo Da Vinci. 35 opere, 4 teche di anatomia disposte con cura e sotto la supervisione del prof. Carlo Pedretti, esperto di codici vinciani e titolare della cattedra di studi su Da Vinci presso l’Università della California a Los Angeles. Ad oggi 5 milioni di visitatori in 10 anni hanno apprezzato la mostra che oltre le 14 tappe internazionali ha toccato nei mesi scorsi le località siciliane di Noto e Taormina. Oltre alle macchine “interattive” anche la pregiatissima collezione di abiti del 400 e 500 del costumista catanese Angelo Butera compongono la mostra dall’alto valore ed importanza culturale, stimolo per studenti ed appassionati, storici e visitatori.

35 macchine, prototipi di straordinario interesse, sono state ricostruite fedelmente secondo quanto scritto nei codici vinciani, dalla famiglia di artigiani fiorentini Niccolai, nel rispetto dei canoni che ossessionavano il genio creativo di Leonardo Da Vinci.

“Una mostra – ha affermato in conferenza stampa l’assessore comunale ai saperi e alla bellezza Orazio Licandro – che ha girato il mondo, in ultimo ospitata a Shanghai, non può che inorgoglire tutta la città. Attraverso le collaborazione, come accade oggi, creiamo – ha continuato – occasioni culturali di largo respiro. Grazie all’associazione culturale Leonardo Da vinci e grazie al suo presidente, Maria Gabriella Capizzi, sarà possibile ricordare e diffondere l’ingegno e l’idea di bellezza, verso cui questa amministrazione tende”.

Viva soddisfazione è stata espressa poi dal presidente Capizzi, impegnata negli anni nella organizzazione della mostra: “Mi sento un po’ moglie di Leonardo e l’impegno di tutto il gruppo di lavoro è massimo; riconosco si tratti di un progetto coraggioso e benedetto che nasce per l’amore che abbiamo avuto nei confronti e di Leonardo e della famiglia Niccolai. L’incontro di Gabriele Niccolai, infatti, ha segnato l’inizio di questa meravigliosa quanto dura avventura, visto il momento storico che viviamo.

Qual è l’ obiettivo della sua associazione?

“Vogliamo portare Leonardo in un museo permanente, che non esiste ad oggi da Roma in giù. Facendo in modo, al tempo stesso, che la mostra sia itinerante”.

Qual è il feedback dei ragazzini ed adulti?

“Si tratta per lo più di visitatori stranieri, letteralmente impazziti alla vista. I giovanissimi, ai quali viene presentata nelle scuole tramite un live experience “Il coraggio dell’impossibile” in presenza del dott. Noè, docente universitario e psicologo e di un catanese che renderà la propria testimonianza di vita, hanno mostrato di essere mossi dentro e caricati positivamente. Vogliamo motivarli, infatti, a mollare i cellulari, le distrazioni varie, e concentrarsi su ciò che può arricchirli. Perché credo che dal confronto con una delle menti più brillanti italiane possa derivare uno sprone per tutti”.

Cosa l’ha spinta a percorrere una strada così in salita, com’è da sempre quella culturale?

“I miei figli, per loro e per tutti i giovani che sono in cerca della loro stella”.

L’interesse nei confronti del Maestro è da sempre significativo, non soffre la crisi ed è immutato nel tempo. “E’un personaggio che attira tantissimo – ha affermato Gabriele Niccolai seduto al tavolo dei relatori – perché accolto come uomo che universalmente racchiude le scienze, sintesi di curiosità, intuizione ed imperfezione in cui potersi identificare”.

Tra i presenti anche Fabio Tracuzzi, il Commendatore Luigi Maina e Marco Selvaggio, l’hang player catanese che vanta molteplici esibizioni nei teatri e nei club di tutta Europa. L’obiettivo dell’appuntamento catanese proposto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00 va oltre la mostra: dimostrare ai giovani che anche l’impossibile può diventare possibile. E che soprattutto anche a Catania si può.


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