RAGUSA -Sono stati rilasciati stamattina i due motopescherecci italiani – Madonnina, iscritto a Scoglitti (RG), e Principessa Prima, iscritto a Licata (AG) – fermati giovedì scorso dalle autorità di Valletta con l’accusa di pesca illegale in acque maltesi. In mattinata la moglie e la mamma di Salvatore Penna, il capo barca della ”Madonnina” hanno effettuato il bonifico di 23 mila 500 euro che consente ai loro familiari di tornare il Sicilia. Stessa operazione è stata compiuta dall’armatore del ”Princessa Primo”, Antonio Saporito.
”E’ stata una corsa contro il tempo – racconta Gaetano Cannizzo, presidente della cooperativa dei pescatori che ha assistito la famiglia Penna dal momento del sequestro della barca – perché c’erano da recuperare alcuni crediti e racimolare una somma, che non è esigua di questi tempi”. La mamma di Penna ha fatto ricorso anche al suo libretto di risparmi per consentire la liberazione del figlio.
A seguito del processo per direttissima, tenutosi venerdì, i capitani delle due imbarcazioni hanno patteggiato e sono stati condannati a 20.000 di multa ciascuno. Stamattina, dopo aver dimostrato l’avvenuto pagamento della sanzione, hanno ottenuto dalle autorità maltesi il permesso di tornare in Italia. Sin dall’inizio della vicenda l’Ambasciata italiana a Malta – in costante contatto con la Farnesina, il Comando delle Capitanerie di Porto ed il legale dei connazionali – ha prestato ai due capitani ed ai loro equipaggi ogni possibile assistenza, fornendo beni di prima necessità e facendo loro visita anche durante il processo. Anche nel corso del fine settimana l’ambasciatore Giovanni Umberto De Vito si è recato personalmente al porto di Cospicua (dove i due motopescherecci si trovavano in stato di fermo) consegnando ai connazionali cibo e acqua. L’Ambasciata è inoltre intervenuta per accelerare il trasferimento della somma necessaria al dissequestro delle imbarcazioni facendo sì che entrambe possano già oggi ripartire per l’Italia.
(Fonte ANSA)