Mozzarelle, caffè e ristoranti| Mafia e affari: scatta il sequestro - Live Sicilia

Mozzarelle, caffè e ristoranti| Mafia e affari: scatta il sequestro

Ecco le imprese di cui sarebbero soci occulti i mafiosi di Passo di Rigano

PALERMO – I soldi per aprire l’agenzia di scommesse “Bet&Game” in via Franz Liszt, a Palermo, sarebbero arrivati dall’America. L’attività commerciale, intestata a Tommaso La Rosa e Luca Bonafede, è uno dei beni per i quali la Procura ha disposto il sequestro preventivo contestualmente al fermo dei diciannove indagati che avrebbero fatto parte del mandamento mafioso di Passo di Rigano.

La traccia dell’investimento è rimasta impressa nel messaggio vocale che Giuseppe Spatola ha inviato al fratello Salvatore che vive in America: “Sto facendo pure un’agenzia scommesse, cose belle, insomma, mi servirebbero prima, ora sai che puoi fare, Salvo, però fai finta di niente, deve scendere Pinuzzu della zia Cinedda, forse domenica, casomai glieli dai a lui, va bene? Andiamo, un bacio, Salvo, grazie, grazie”. “Pinuzzu” è Giuseppe Inzerillo che da lì a poco sarebbe giunto in Sicilia.

In un’altra intercettazione sempre Spatola annunciava, nel 2018, la sua imminente trasferta negli Stati Uniti: “… mi devo comprare il magazzino, hai capito? Me li faccio prestare e mi compro il magazzino, questo, me lo prendo io, gliel’ho detto l’altro giorno a Franki, che ci siamo sentiti, gli ho detto: Franki, ho un problemino, che devo comprare un’opera, dice: ‘Sali’ e gliel’ho fatto capire”. “Franki” è Frank Calì, boss della famiglia Gambino di New York morto ammazzato lo scorso marzo.

In realtà i soldi sarebbero serviti a Spatola anche per la ristrutturazione dei locali ex Frescura, di via Emerico Amari, poi denominato Militello Steak House, gestito dalla società Milbuc, riconducibile a Benedetto Gabriele Militello e allo stesso Giuseppe Spatola.

Benedetto Gabriele Militello avrebbe preso il posto di Antonio Di Maggio nella gestione della “Sicily in food”, con sede in via Castellana. Si tratta di un’impresa di vendita all’ingrosso di prodotti alimentari. I metodi di Militello e Giuseppe Spatola erano molto convincenti. Così Militello tracciava il suo modus operandi: “Sono entrato gli ho detto: volete mozzarella… il ragazzo ha detto, questo della macchina della piattella… è venuto pure il responsabile quello tignuso dice: ‘no, a posto, non ne vuole mozzarella’ gli ho detto: ‘c’è Maurizio’… dice: ‘sì’… ‘Maurì, siccome a mio cognato, gli ha detto di passare, che non siamo passati, ora siamo qua noialtri e il picciotto dice che mozzarella non ne vuole’… dice: ‘scusami, forse ha sbagliato, ‘aspetta un secondo’, dice: ‘cosa inutile, che fa, non ci vuole mozzarella?’… è morto, me lo ha detto… ‘scendetemi le mozzarelle’.

Le mozzarelle sarebbero quelle prodotte con il latte dell’azienda agricola intestata a Veronica Cascavilla che alleva bovini e bufale a Bellolampo e ha la sede legale in via Camillo Camilliani. Sempre a Cascavilla è intestata la “Fuel transport srl” di cui il reale proprietario sarebbe Giuseppe Sansone

Mozzarelle e non solo. Anche il caffè, marca Borbone (la società che confeziona il marchio non è coinvolta nell’indagine). “Ora appena arriva il caffè… vi dico i prezzi che lo dovete vendere, così evitiamo tutte cose”, diceva Militello.

Spatola suggeriva di usare metodi meno bruschi: “… ora uno prende, qualche sera uno ci viene a mangiare … paga, hai capito? La babbiata, il bicchierino, che vi dovete prendere e di qua uno, si ci deve fare vedere…”.

Sotto sequestro finiscono anche la Edil Decor di via Leonardo da Vinci (il titolare è Salvatore Lapi), la Miami Beach di via Corrado Lancia (consulenze perle imprese di gestione di giochi e concorsi), la F.A. Srl che gestisce un bar in via Castellana e due agenzie di scommesse in via Zaire e via Castellana (intestatari sono Antonino Intravaia e Fabio Orlando). Sempre in via Castellana c’è un negozio di frutta e verdura che per un periodo è stato di proprietà di Alessandro Mannino (l’altro socio era Alfredo Bonanno), che per schermarne la proprietà l’ha affidata a Maria Purpura e alla figlia Alessandra.


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