Muore di Covid in ospedale, poi spariscono tutti i suoi gioielli - Live Sicilia

Muore di Covid in ospedale, poi spariscono tutti i suoi gioielli

La denuncia dei familiari di un uomo ricoverato a Marsala

MARSALA (TRAPANI) – Una denuncia, la prima di cui siamo in possesso, che proietta un’ombra inquietante sulla già drammatica casistica dei morti causa Covid-19. Ad accendere i riflettori sulla provincia di Trapani, ed in particolare sull’ospedale Paolo Borsellino di Marsala, sono i familiari di un uomo di 73enne morto, nei giorni scorsi, per complicanze occorse a causa del virus Sars-Cov2. L’uomo, del quale non forniamo generalità per motivi di privacy, era ricoverato nel nosocomio marsalese dove è poi deceduto.

La denuncia

A mettere nero su bianco le anomalie riscontrate nella gestione dei beni del paziente è il figlio, con apposita denuncia contro ignoti alla Questura di Trapani. Secondo quanto dichiarato dal familiare della vittima, il padre (che era affetto da Covid ma in cura presso il suo domicilio) per le complicanze sopravvenute venne portato, con l’ausilio di una ambulanza, all’Ospedale Sant’Antonio Abbate di Trapani da dove, per l’aggravarsi delle sue condizioni, fu trasferito al Covid Hospital di Marsala ed immediatamente ricoverato nel reparto di terapia intensiva di quella struttura. Dopo una degenza durata 23 giorni, il 73enne morì. Era il 27 novembre scorso. I familiari vennero avvisati dal personale medico dell’ospedale marsalese e, due giorni dopo, quando andarono a ritirare gli effetti personali del loro congiunto si accorsero che mancavano quasi tutti i gioielli che l’uomo aveva con sé al momento del trasferimento da casa sua alle due strutture ospedaliere, prima di Trapani e poi di Marsala.

Aveva telefono, collana e anelli

In particolare, nella denuncia, viene specificato che l’anziano aveva portato con sé il telefono cellulare con relativo carica batterie, l’orologio che portava al polso, la collana che teneva al collo e relativa medaglietta, quattro fedi matrimoniali di cui una in oro giallo recante la data del matrimonio (06-12-1965), una in oro bianco relativa ai 25 anni di matrimonio (anch’essa con data incisa), la terza fede matrimoniali per il 50° anniversario (sempre con data retro stampata) e, infine, un quarto anello in oro giallo relativo al diploma che l’uomo conseguì in gioventù.
A ritirare gli oggetti personali del padre, in ospedale a Marsala, andò uno dei figli (lo stesso che ha denunciato i fatti alla Questura di Trapani): al piano terra dell’ospedale Borsellino di Marsala gli venne consegnata una scatola in cartone chiusa con, dentro, gli indumenti del padre e il carica batterie del telefonino e null’altro. Alle perplessità mosse dal familiare della vittima l’infermiere che consegnò la scatola precisò che, considerato che la caposala era assente, sarebbe stato meglio ritornare l’indomani per ritirare anche il resto degli effetti personali. L’uno di dicembre la caposala consegnò soltanto l’orologio e il cellulare dell’anziano deceduto. Degli anelli e gli altri gioielli nessuna traccia.

Nessuna risposta

Alle domande poste dal figlio del 73enne, così riporta la denuncia, la caposala non seppe dare risposta e malgrado ulteriori controlli di quegli oggetti preziosi non ne fu rinvenuto alcuno. Eppure, l’immagine TAC eseguita presso l’ospedale di Trapani evidenzierebbe la presenza di una collana e di anelli sulle dita del povero anziano. La denuncia pare possa avere un seguito anche da altri familiari di vittime da Covid19 nel trapanese. Siamo solo alla punta di un iceberg? Certamente si tratta, in ogni caso, di una vicenda squallida.


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