Avvocata muore a 22 anni dopo una Tac

Avvocata muore a 22 anni dopo una Tac: fatale uno shock anafilattico

La giovane si era appena laureata in Giurisprudenza

Leticia Paul, una giovane avvocata brasiliana di 22 anni, muore dopo essersi sottoposta ad una Tac nell’ospedale regionale Alto Vale di Rio do Sul, nello Stato di Santa Catarina.

A causare il decesso sarebbe stato uno shock anafilattico provocato dal mezzo di contrasto iodato somministrato prima dell’esame radiologico di routine. I medici hanno tentato di rianimarla e l’hanno trasferita in terapia intensiva, ma la ragazza è spirata dopo 24 ore.

Muore dopo Tac, il racconto della zia

A ricostruire la vicenda è stata la zia di Leticia Paul, come riportato da “G1 Goiás”. Originaria di Lontras, la giovane si era da poco laureata in Giurisprudenza al Colégio Sinodal Ruy Barbosa e stava frequentando un corso post-laurea in diritto immobiliare.

Quando ha avuto la reazione fatale, era in ospedale per accertamenti legati ai calcoli renali di cui soffriva. Dopo i funerali celebrati alla Casa Mortuária Jardim Primavera di Rio do Sul, la salma è stata cremata a Balneário Camboriú.

“Ci rammarichiamo profondamente per questa perdita ed esprimiamo le nostre più sentite condoglianze – recita una nota diffusa dall’ospedale – Ribadiamo il nostro impegno per l’etica, la trasparenza e la sicurezza dei pazienti, sottolineando che tutte le procedure sono state eseguite secondo i protocolli clinici raccomandati”.

“Si tratta di un evento eccezionale – ha dichiarato il radiologo Murilo Eugênio Oliveira all’emittente locale – Numerosi studi dimostrano che la procedura è sicura e le reazioni sono rarissime. Purtroppo, in casi isolati, possono verificarsi conseguenze drammatiche come questa”.

I sintomi dello shock anafilattico

Le reazioni allergiche ai mezzi di contrasto iodati utilizzati per la Tac, sebbene rare, rappresentano un rischio concreto per i pazienti. Possono manifestarsi in forma lieve, con sintomi come prurito, arrossamento cutaneo o sensazione di calore diffuso, ma in alcuni casi assumono un carattere grave e improvviso.

Tra le conseguenze più pericolose vi sono difficoltà respiratorie dovute al restringimento delle vie aeree, gonfiore della gola e della lingua, calo repentino della pressione arteriosa e perdita di coscienza. La comparsa di questi segnali richiede un intervento medico immediato, poiché lo shock anafilattico può mettere seriamente a rischio la vita del paziente.

Cosa fare in caso di shock anafilattico

In caso di shock anafilattico è fondamentale intervenire tempestivamente, perché si tratta di un’emergenza medica che può evolvere rapidamente. Innanzitutto, bisogna chiamare immediatamente i soccorsi, descrivendo con precisione i sintomi osservati. Se il paziente dispone di un auto-iniettore di adrenalina, come l’EpiPen.

Nell’attesa dell’arrivo dei sanitari è consigliabile mantenere la persona sdraiata con le gambe sollevate per favorire la circolazione, evitando che si alzi o si muova troppo. Se compaiono difficoltà respiratorie, può essere utile allentare indumenti stretti attorno al collo e monitorare costantemente la respirazione e il battito cardiaco.

Anche dopo un apparente miglioramento, il paziente deve essere valutato in ospedale, poiché i sintomi possono ripresentarsi nelle ore successive.
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