Muos, sale l'attesa | per il verdetto del Tar - Live Sicilia

Muos, sale l’attesa | per il verdetto del Tar

Tocca al Tribunale amministrativo regionale esprimersi su due ricorsi avanzati dal ministero della Difesa contro l'interruzione dei lavori del Muos di Niscemi. Attesa per il verdetto. "Il rischio è che i lavori riprendano presto", dice l'avvocato del comitato Sebastiano Papandrea.

PALERMO – Prosegue l’attesa degli attivisti No Muos in vista della sentenza del Tribunale amministrativo regionale. A decidere sulla richiesta di sospensiva, avanzata dal ministero della Difesa nei confronti della revoca delle autorizzazioni imposta dalla Regione siciliana, saranno i giudici Filoreto D’Agostino, Federica Cabrini e Giovanni Tulumello. E davanti la sede del Tar prosegue la maratona degli attivisti No Muos, che attendono di avere notizie sulla sentenza. Durante la notte è toccato alle “Mamme No Muos” presidiare la sede del tribunale alle spalle di piazza Marina, mentre il prossimo appuntamento, a prescindere dall’esito del ricorso, sarà domani in tutta Italia. Da Palermo a Bologna, passando per Roma e Milano sono in programma manifestazioni in tutta la Penisola alle ore 18.

Il Tar dovrà esprimersi su due ricorsi. Il primo riguarda la richiesta di rimborso avanzata dagli Stati uniti, per una cifra che supera i 25mila dollari al giorno. Il secondo invece è legato alla possibile ripresa dei lavori all’interno della base. Lavori che sono fermi da circa due mesi.

“Il rischio è che i lavori ripartano a breve”, afferma l’avvocato del comitato Sebastiano Papandrea. E la prospettiva più concreta è che arrivi un via libera alla momentanea ripresa dei lavori, anche se non all’attivazione del sistema radar. “Qualora i lavori venissero conclusi sarebbe più complicato fermare il Muos – prosegue Papandrea – anche perché è probabile che la richiesta di rimborso che avanzeranno gli americani sarebbe pure più alta”. Su un altro fronte invece l’avvocato di Legambiente Nicola Giudice rilancia: “Si potrebbe pure valutare la possibilità che siano le autorità locali a chiedere un rimborso per il danno ambientale che finora è stato creato dal Muos. E’ difficile però anticipare la cifra”.

A ribadire le ragioni degli attivisti niscemesi è Nadia Furnari del comitato No Muos: “I problemi per la salute ci sono e lo sottolinea anche l’Arpa – afferma –. Le centraline hanno fatto notare che le emissioni sono superiori a quelle previste per legge. Invece si continua a non tutelare la salute dei cittadini”.


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