CATANIA – È finito il tempo delle chiacchiere. Dopo la sfuriata del presidente Luigi Spinnicchia nel post partita di gara-1 di play-out, adesso è tempo di dimostrare che la Famila può e deve restare in questa categoria. Lo dicono i numeri, lo dice la tradizione e la voglia di fare pallanuoto che da anni ha caratterizzato questa società.
Ma davanti c’è uno scoglio da superare. Vincere in Liguria contro Arenzano per continuare a credere e a lottare per questa salvezza, per questa serie A2 che rappresenta comunque un vanto e un motivo d’orgoglio. In gara-1 vogliamo pensare sia stato soltanto un passaggio a vuoto. Una Muri Antichi come non abbiamo forse mai visto in questa stagione, timorosa e poco concentrata. Adesso è il momento di metterci la testa e onorare al massimo l’impegno per riportare la sfida alla decisiva “bella” in casa.
“Parlare di tattica in questo momento ha poco senso – ammette il tecnico Caruso – bisogna uscire gli attributi e ribaltare il risultato. È nelle nostre corde, sappiamo di potercela fare, ma solo stando concentrati dal primo all’ultimo minuti riusciremo nell’intento. Riguardando la partita ci siamo resi conto di non essere strati noi stessi. Se non dovessimo farcela vuol dire che qualcosa l’avrò sbagliata anche io e mi assumo le mie responsabilità”.
“Sono molto rammaricato per l’atteggiamento mostrato dai ragazzi in gara-1 – queste le parole del DS Antonio Bellecci – forse i ragazzi pensavano già di aver vinto la partita negli spogliatoi. Arenzano è una squadra alla nostra portata e dovevano dare molto di più. Quest’anno abbiamo fatto grandi cose, adesso però mi aspetto una reazione d’orgoglio da parte dei ragazzi”.