TEMÙ (BRESCIA) – Una vecchia conoscenza al ritiro del Palermo. Bortolo Mutti, unico allenatore ad aver guidato i rosa sia nell’era Sensi che in quella Zamparini, ha approfittato della vicinanza da casa per venire a seguire la rifinitura della squadra di Iachini prima dell’amichevole con l’Hapoel Haifa: “Sono qui al campo per la prima volta e ho seguito la rifinitura”, ha detto Mutti, che non si esime comunque dal dare un giudizio sulla squadra messa in piedi dalla dirigenza del club rosanero: “Mi sembra un buon gruppo, concentrato e ben assortito. Il lavoro di Iachini porterà frutti, ma è ancora presto. Sull’esperienza dell’anno scorso, con un’intelaiatura rimasta intatta al di là di Dybala, credo che ci vorrà meno tempo rispetto a quello perso l’anno scorso per entrare in sintonia”.
La stella di questo Palermo è Franco Vazquez, giocatore che ha iniziato la propria avventura in Italia proprio con Bortolo Mutti in panchina: “Vazquez in questi tre anni ha avuto una fase di crescita importante, con un’esperienza anche all’estero”. Ne è passato di tempo da quel Palermo-Napoli in cui Mutti lanciò subito nella mischia il nuovo arrivato dall’Argentina. Da quel ragazzo che mostrava di avere buoni colpi si è arrivati alle certezze di oggi, con tanto di convocazione in nazionale: “La chiamata in nazionale gli ha dato uno spessore che merita per le sue qualità, è un ragazzo dotato anche fisicamente e sa sacrificarsi, oltre a realizzare gol. Si tratta di un giocatore moderno, la sua carriera sarà in crescita”.
Ma il vero cardine del Palermo resta sempre Iachini. Un tecnico che, per Mutti, ha dato dimostrazione di poter far crescere ulteriormente il Palermo: “Iachini sa pesare bene il valore del reparto difensivo, si può anche ruotare. Ci sono partite da gestire in maniera diversa sotto l’aspetto tattico, certe situazioni hanno pagato perché lo scorso anno il Palermo aveva una fase organizzativa importante, era una squadra difficile e pericolosa da affrontare. Anche in virtù di certi innesti va valutato maggiormente l’aspetto tattico. Mi piace la squadra per come è gestita, da un allenatore che sa creare le situazioni mentali giuste per andare oltre gli obiettivi. La squadra è cresciuta pian piano dalla B e il gruppo può fare come la Sampdoria dello scorso anno che è una sorpresa. Può dare fastidio alle prime 6-7 del campionato”.
Uno sguardo, infine, sui giovani del Palermo: “Mi auguro possa essere l’anno di Belotti – ammette il tecnico bergamasco – è un mio compaesano e penso possa fare un’annata importante. Chiaramente se ci sono proposte importanti, il Palermo fa bene a monetizzare, perché sa lavorare sui giovani e sa sostituire bene i partenti. Il mercato è il mercato e bisogna anche pensare a far cassa. Su un giocatore così però bisogna puntare”. Oltre al bomber dell’Under 21, Mutti scommette su un altro pupillo: “Stimo tantissimo Benali, l’ho seguito molto a Brescia. Per lui è un’opportunità importante per mostrare il suo valore”.