CATANIA – Hanno protestato per quattro ore davanti la Pfizer, il colosso farmaceutico che a Catania è presente e in piena attività alla Zona industriale. Poi i lavoratori del Centro Myrmex in cassa integrazione hanno deciso all’unanimità di preparare la prossima mossa: l’invio di tutti e 69 i curricula alla Pfizer, affinché l’azienda assuma nuovamente i suoi ex dipendenti, fuoriusciti a seguito di una cessione di un ramo aziendale che non ha portato affatto il rilancio promesso negli anni scorsi.
Lo comunicano Cgil, Uil, Cisal , Filctem e Uilctem di Catania, le sigle sindacali che hanno organizzato il sit in di stamattina proprio davanti la Pfizer; fu infatti l’ex proprietà a trasferire il Centro di ricerca nelle mani della Myrmex, segnando una seconda fase poi rivelatasi difficile. Ora, di fronte all’ultima tranche di cassa integrazione che scadrà a febbraio, resterebbero solo due opzioni: un compratore pronto a rilevare il laboratorio di eccellenza e a mantenere al lavoro i suoi dipendenti che l’hanno reso, nel corso degli anni ( ma ancora non è stato fatto alcun nome ufficiale), di grande livello, oppure il rientro in Pfizer. Secondo Margherita Patti, Giorgio Romeo e Giovanni Cantone della Cgil, Nuccio Canarelli e Giuseppe La Mendola della Cisal, e Alfio Avellino della Uilctem Uil, intervenuti stamattina all’iniziativa, consegnare i curricula alla Pfizer non è una provocazione, né un atto simbolico. Le proposte saranno invece avviate formalmente, visto che la Pfizer continua ad assumere a tempo determinato e a stabilizzare molti contratti trasformandoli a tempo indeterminato. “Nei prossimi giorni- proseguono i lavoratori Myrmex- sentirete ancora parlare di noi e della nostra lotta per salvare il posto di lavoro”.