PALERMO – Sono le prime fotografie dopo il recupero dell’interno del Bayesian, il veliero che ad agosto dell’anno scorso divenne una trappola mortale per sette persone a largo di Porticello.
Si fa fatica a immaginare com’era il grande salone. Ci si riesce solo mettendo accanto la foto di oggi, ormai che lo yacht è tirato a secco, con quella prima della tragedia del 19 agosto.


Non si distinguono più gli interni in stile giapponese di sicomoro, abete, teak, ebano e pelle. Sedie e poltrone sono ammassate. Fango e melma ovunque.
Immagini che diventano flash della notte di tempesta, quando il veliero colò a picco adagiandosi sul fondale a 50 metri di profondità. Morirono il proprietario e magnate dell”informatica Mike Lynch e sua figlia Hannah, Jonathan Bloomer e sua moglie Anne Elizabeth Bloomer, Chris Morvillo e la consorte Neda Nassiri oltre al cuoco di bordo Recaldo Thomas.

I tecnici e i periti nominati dalla Procura di Termini Imerese sono entrati ieri, giovedì 26 giugno, per la prima volta a bordo. Una ricognizione rapida. Ci vorrà tempo per rendere l’imbarcazione accessibile a chi deve fare le indagini per capire cosa sia successo.

La parte esterna dello scafo non presenta falle visibili da cui è possibile ipotizzare che siano sono entrate le decine di migliaia di litri d’acqua che hanno provocato l’affondamento del veliero.

Era stato progettato con 6 suite. Oltre agli ospiti, cabine anche i membri dell’equipaggio. Quella notte di agosto a bordo c’erano 22 persone. In quindici riuscirono a salvarsi: i nove membri dell’equipaggio, la moglie dell’armatore Angela Bacares, James Emsilie, la compagna Charlotte Golunski e la loro figlia di un anno, Sophia; Sasha Murray e Myin Htun Kyaw.

Ora il veliero si trova nel porto di Termini Imerese. Deve essere bonificato e poi analizzato in ogni centimetro dei suoi 56 metri di lunghezza.

Era un gioiello, ora è un relitto che custodisce i segreti del naufragio.

