PALERMO – Aria di guerra nel Pd palermitano. Mentre il feeling tra i dem e il sindaco Leoluca Orlando sembra tornato ai fasti di un tempo, con tanto di dialogo avviato con Enrico Letta e incontri con esponenti regionali, nel partito locale si apre il fronte interno. A finire nel mirino di Base Riformista e degli orfiniani è il segretario provinciale Rosario Filoramo.
“Da giorni – dicono Marco Guerriero e il presidente della Quarta circoscrizione Fabio Teresi – leggiamo attoniti schizofreniche dichiarazioni del segretario provinciale che, senza mai discutere e concordare alcuna delle sue posizioni negli organismi di partito, nel giro di soli tre giorni è passato da un incomprensibile attacco frontale al sindaco, con tanto di dichiarazione di chiusura dei rapporti con lui e apertura del cantiere per le amministrative del 2022, a una apertura totale allo stesso sindaco, con tanto di dichiarazione secondo la quale ‘il Pd sarebbe pronto a fare la sua se c’è un cambio di marcia’”.
Il sindaco Orlando non ha nascosto di essere tornato a parlare col Pd e di averne apprezzato la lealtà e gli orlandiani sarebbero pronti a tornare fra i dem: un amore scoppiato dopo anni di rapporti turbolenti, col Pd rimasto ufficialmente fuori dalla giunta e dalle partecipate ma che ora torna prepotentemente in gioco, specie in vista del 2022. Orlando ha praticamente condiviso l’impostazione di chi nel Pd vorrebbe alleanze solo con M5s e sinistra, escludendo quindi i moderati.
“Le altalenanti dichiarazioni di Filoramo, oltre ad essere irrispettose degli organismi e delle regole della vita democratica del partito, appaiono incomprensibili nel merito e condizionate da una bramosia per posti in giunta che il segretario Filoramo non dovrebbe fare trasparire. Filoramo – continuano Guerriero e Teresi – rispetti lo statuto: convochi gli organismi, inviti il sindaco a partecipare e apra con lui un confronto serio sul presente e il futuro della città. E ricordi che le logiche dei caminetti del potere per il potere – concludono – quelle che con Orlando non hanno mai funzionato, oggi non funzionano neanche con noi”.