PALERMO – Ricorre oggi il 34esimo anniversario della morte di Mario Francese, il giornalista assassinato dalla mafia, all’età di 53 anni, il 26 gennaio del 1979 in viale Campania a Palermo.
Secondo il sindaco del capoluogo, Leoluca Orlando, che questa mattina ha partecipato stamattina alla cerimonia di commemorazione del cronista, “Mario Francese era un uomo ed un professionista libero che ha mostrato quanto importante sia l’impegno di tutti e di ciascuno, quale che sia la sua formazione ideologica e quale che sia il suo impegno professionale. Le stragi di mafia sono di fatto cominciate nel ’79, proprio con l’assassinio di Mario Francese e sono terminate nel settembre del ’93 con l’uccisione di Padre Pino Puglisi, atestimonianza del fatto che libertà di informazione e lavoro formativo rivolto ai giovani sono entrambi pericolosi per la mafia”.
Il ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, questo pomeriggio in viale Campania ha incontrato – in forma privata – i familiari di Mario Francese, il giornalista ucciso dalla mafia la sera del 26 gennaio 1979. L’incontro è stato promosso dal Gruppo siciliano dell’Unci-Unione nazionale cronisti italiani. Il ministro si è intrattenuto con la vedova, Maria Sagona, e con i figli Giulio, Fabio e Massimo. Riccardi ha deposto un cuscino di fiori davanti alla lapide che ricorda l’assassinio del cronista e poi ha abbracciato la vedova 80enne ed i figli.
Pietro Grasso, candidato del PD capolista al Senato nel Lazio, in occasione della ricorrenza della morte del giornalista siciliano assassinato dalla mafia, lo ricorda così: “Qual e’ il menù di oggi?” Mi chiedeva tutti i giorni affacciandosi alla mia stanza di sostituto alla procura di Palermo. Voglio ricordare la figura di Mario Francese nel giorno dell’anniversario del suo assassinio così: tenace, curioso, libero. Un giornalista con la schiena dritta, che non rinunciò alla ricerca della verità, nonostante il prezzo da pagare”
Grasso conclude con un auspicio: “la lotta alle mafie è un presidio culturale, il ricordo di Francese non deve essere sterile, piuttosto, deve servire ad affermare che gli italiani stanno dalla parte di tutti i giornalisti minacciati per il loro lavoro”. Per raccontare i suoi ricordi di Francese, Grasso pubblica oggi sulla sua pagina facebook uno stralcio dedicato a Mario e Giuseppe Francese tratto dal suo libro “Liberi tutti” , edito da Sperling & Kupfer.