"Nessuna bancarotta fraudolenta", assolto imprenditore di Giarre

“Nessuna bancarotta fraudolenta”, assolto imprenditore di Giarre

La sentenza è stata emessa dal gup: il pm chiedeva 2 anni 8 mesi
NEL CATANESE
di
2 min di lettura

GIARRE (CATANIA) – Un imprenditore di Giarre, legale rappresentante di una società operante nel settore dei materiali e delle forniture per l’edilizia, è stato assolto in via definitiva dall’accusa di bancarotta fraudolenta documentale. La sentenza, emessa dal gup, non è stata impugnata ed è diventata irrevocabile. È passata in giudicato. A emetterla, come detto, è stata il giudice dell’udienza preliminare, presso il tribunale di Catania.

L’assoluzione è stata emessa con la formula “perché il fatto non sussiste” e chiude definitivamente una vicenda giudiziaria che ha avuto origine dalla crisi finanziaria della società, culminata nella liquidazione giudiziale (ex fallimento). La società, dopo il periodo post-Covid, aveva vissuto forti difficoltà economiche.

Le ragioni del fallimento

Nonostante i tentativi dell’imprenditore di salvare l’attività – compresi accordi con i creditori e iniezioni di denaro personale – non è riuscito a evitare il collasso. Questo è avvenuto per via dell’impossibilità di trovare un’intesa con un ultimo creditore. Da qui, la dichiarazione di liquidazione da parte del tribunale.

Nel corso della procedura, una relazione redatta da un consulente fiscale della curatela – incentrata su un singolo bilancio – aveva portato la Procura a ipotizzare la bancarotta fraudolenta documentale. Questa ipotesi era formulata per via di presunte irregolarità contabili, che sarebbero state tali da impedire la ricostruzione del patrimonio.

Le ragioni dell’assoluzione

Nel corso dell’udienza preliminare, la difesa, rappresentata dall’avvocato Sandro Del Popolo, ha scelto il rito abbreviato. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 4 anni, ridotta a 2 anni e 8 mesi per via del rito. Tuttavia, grazie anche all’intervento di un consulente tecnico della difesa, è stato dimostrato che non vi era stata alcuna falsificazione o alterazione contabile.

È stato inoltre chiarito che il bilancio contestato non costituisce una scrittura contabile rilevante ai fini del reato di bancarotta documentale, secondo la giurisprudenza consolidata. Il giudice ha quindi accolto le argomentazioni difensive, pronunciando l’assoluzione con formula piena. La sentenza non è stata impugnata dalla Procura ed è passata in giudicato: l’assoluzione è ora definitiva.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI