"Nessuna certezza su Blutec | Siamo pronti alla mobilitazione" - Live Sicilia

“Nessuna certezza su Blutec | Siamo pronti alla mobilitazione”

L'allarme dei sindacati. Chiesto un incontro al governatore e al prefetto.

Termini Imerese
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PALERMO – Nessuna certezza sia sull’avanzamento del piano industriale sia sulla cassa integrazione per tutto il 2019, e sui rientri degli operai. Così i sindacati Fim Fiom e Uilm hanno deciso di chiedere un incontro urgente al Presidente della Regione Nello Musumeci e al Prefetto di Palermo, per sollecitare le risposte sulla vertenza Blutec di Termini Imerese. La decisione è giunta al termine dell’assemblea dei lavoratori che si è tenuta stamani davanti i cancelli della fabbrica termitana.

“Dopo tanti anni i circa 600 operai ex Fiat sono stanchi di attendere risposte certe – spiegano Ludovico Guercio segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani e Antonio Nobile segretario provinciale Fim Cisl -, non abbiamo certezza sul finanziamento della cassa integrazione per tutto il 2019, così come sul piano di rientro degli operai che già è in ritardo. L’azienda inoltre doveva restituire le somme del prestito a Invitalia e anche su questo punto non abbiamo risposte”.

“I lavoratori non hanno ricevuto ancora il pagamento delle spettanze di dicembre e cresce così la preoccupazione sul futuro di questo piano industriale che purtroppo appare sempre in bilico”. Se non giungeranno in tempi brevi le convocazioni, i sindacati sono pronti alla mobilitazione.

“Dopo oltre 10 anni – spiegano Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Antonino Cirivello responsabile Cisl di Termini Imerese – vorremmo non trovarci nella condizione di portare in piazza ancora una volta i lavoratori. Le istituzioni nazionali e regionali intervengano affinché tutte le nubi attorno alla vertenza vengano allontanate”. “C’è un territorio – concludono – come Termini Imerese che attende da troppo tempo la rinascita industriale, è ora di far partire la macchina produttiva. Bisogna inoltre pensare a soluzioni occupazionali per l’indotto, intere famiglie che non hanno ancora alcuna certezza sul ritorno a lavoro”.


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