PALERMO – Come nelle previsioni, è andato deserto il bando di gara per la cessione del ramo d’azienda di Amia e Amia Essemme che include i beni mobili e i 2.390 lavoratori. Il disciplinare di gara, i cui termini sono scaduti stamattina, era stato pubblicato due settimane fa dalla curatela fallimentare fra le proteste dell’amministrazione comunale, che avrebbe preferito bypassare questo appuntamento e far valere immediatamente il proprio diritto di prelazione sul ramo d’azienda, diritto derivante dal contratto di affitto siglato a inizio estate. Ma i curatori si sono mostrati di parere diverso nell’interpretazione della legge fallimentare e hanno preferito avviare la procedura competitiva.
I curatori hanno già comunicato in via informale alla Rap che non è stata presentata alcuna offerta per l’acquisto di uomini e mezzi delle due ex partecipate e nei prossimi giorni procederanno alla notifica formale al giudice delegato. Adesso Palazzo delle Aquile avrà cinque giorni di tempo per far valere la prelazione offrendo la somma minima richiesta dal bando, ossia 5,9 milioni di euro per entrambe le aziende con un ribasso al 15%, che si tradurrà in una spesa complessiva di circa 5 milioni. “Una volta che la Rap avrà notificato la propria offerta – afferma il curatore Mario Serio – le due parti si potranno incontrare per concordare le condizioni contrattuali. Le uniche certe al momento sono il prezzo e il contenuto del ramo d’azienda”.
Superato questo grosso scoglio, che sia i lavoratori sia piazza Pretoria attendono con ansia affinché si possa procedere alla stipula del contratto di servizio, i prossimi compiti che attendono la curatela fallimentare sono essenzialmente tre: “Innanzitutto la determinazione del passivo – spiega Serio – che è già in corso di predisposizione e che sarà oggetto di un’apposita seduta con il giudice delegato. In secondo luogo bisognerà effettuare una stima e successivamente la vendita, sempre attraverso un bando di gara, dei beni immobili. Ci vorrà qualche mese perchè tutti gli immobili, tranne uno, sono stati affittati dalla Rap e occorre attendere la fine dei contratti di locazione. L’unica eccezione è Palazzo La Rosa, che pare sia ancora oggetto di un’occupazione abusiva. In ultimo – conclude il curatore – procederemo alla cessione del 49% del pacchetto azionario di Amia e Amia Essemme all’Amg. Ma si tratta di una procedura molto delicata per la quale abbiamo già chiesto aiuto a un esperto. L’obiettivo è recuperare liquidità per saldare i creditori”.