CALTAGIRONE – Dura presa di posizione da parte del commissario straordinario al comune di Caltagirone, l’ing. La Rocca, contro i sindacati e gli operatori ecologici. “Ho pienamente tenuto fede agli impegni assunti. Ma lo sciopero annunciato e le accuse infondate di qualche sindacalista rischiano di far saltare il tavolo”. Vengo accusato falsamente di aver disatteso gli impegni presi con i rappresentanti dei lavoratori. In realtà gli impegni presi con i lavoratori sono stati pienamente rispettati e, semmai, è stato carente il ruolo dei rappresentanti sindacali”.
Queste le dure parole del commissario che appresa la notizia di uno sciopero per il 29 e 30 giugno tira in ballo la ditta Dusty dalla quale ha incassato la disponibilità a versare ai lavoratori il saldo del mese di marzo e un acconto di mille euro sulla mensilità di aprile, a testimonianza dell’accordo raggiunto. Un risultato atteso e fra le altre cose espressamente richiesto dai netturbini della città di Caltagirone che in questi giorni attendevano proprio questi pagamenti. “Di fronte a questo risultato – continua La Rocca – mi sarei aspettato ben altra collaborazione. Anche perché, prima di sottoscrivere l’accordo con la Dusty, ne sottoposi il contenuto ai rappresentanti sindacali, esattamente nei termini poi sottoscritti, e da loro ebbi l’impegno a revocare gli scioperi già proclamati anche prima della sottoscrizione. Mi fu assicurato, anzi, che stavano partendo le note di disdetta degli scioperi e con questa assicurazione firmai l’accordo”.
Ma il commissario non intende cedere a ricatti di alcun genere quando nella nota stampa afferma: “La prospettiva concreta di uno sciopero rappresenta non soltanto il disconoscimento di quanto, fra mille difficoltà, si sta cercando di fare per andare incontro alle legittime aspettative degli operatori, ma pure una palese violazione dei reciproci impegni. Fa venir meno anche le motivazioni per andare avanti nello sforzo con cui si sarebbe garantito ai lavoratori il mese di Aprile. Alla minaccia di sciopero il commissario sembra rispondere, dunque, con un’ipotesi di mancato pagamento degli acconti di Aprile. Un braccio di ferro fra operatori che rivendicano i loro salari e un commissario che deve fare i conti con casse vuote e lente a riempirsi. La città intanto rimane invasa a tratti da immondizia nonostante sulla carta gli operatori siano tutti a lavoro e se fra i cittadini cresce il malcontento, il dato sull’effettiva capacità di riscossione dei tributi dell’ente comune (circa il 30%) farebbe pensare a che i maggiori responsabili siano gli stessi cittadini nonostante il costo della raccolta dei rifiuti sia al massimo e che rispetto a qualche decennio fa quando la città era pulita come poche altre, il costo non arrivava neppure al 40% del costo attuale.