TRAPANI- L’indagine è stata affidata al sostituto procuratore Sara Morri. La guerra dell’acqua tra i Comuni di Trapani ed Erice approda al Palazzo di Giustizia. Il procuratore capo Marcello Viola ha sottolineato che si tratta di “un atto dovuto”. Il caso è scoppiato qualche giorno fa quando il dissalatore di contrada Nubia si è fermato per l’ennesima volta. I Comuni di Erice, Valderice, Paceco, Buseto Palizzolo, Custonaci e Paceco sono rimasti a secco, dipendendo dall’impianto di Siciliacque. Si è così aperta una vecchia querelle mai risolta. Il sindaco di Erice Giacomo Tranchida ha riunito gli altri sindaci dell’agro-ericino ed ha chiesto di avere, in questa fase d’emergenza, una parte dell’acqua del sistema idrico di Bresciana, gestito dal Comune di Trapani.
Al suo fianco la Regione, con il via libera dell’assessorato all’Energia che ha diffidato Trapani a consentire il collegamento con il serbatoio di San Giovannello che avrebbe permesso di smistare l’acqua nelle condotte idriche dei Comuni assetati. Il sindaco del capoluogo Vito Damiano ha respinto la diffida ed ha messo i vigili urbani a presidio del serbatoio quando ha verificato che Siciliacque stava avviando i lavori per il collegamento. La ditta incaricata è stata invitata a lasciare il posto. Siciliacque è tornata alla carica ed è stata respinta ancora una volta. E’ stato il comandante dei vigili urbani Francesco Guarano ad intervenire. Il rappresentante di Siciliacque si è diretto alla Questura ed ha presentato una denuncia.
Un esposto – denuncia l’aveva già presentato il sindaco Tranchida. Anche la Regione aveva indirizzato una sua nota alla Procura della Repubblica. Il sindaco Damiano ha risposto a tutti ed ha anche annunciato – dopo le denunce – che la questione sarebbe stata affrontata dal punto di vista penale. “Siamo pronti – ha detto – a tutelarci in ogni sede”. Ha poi aggiunto che “Il Comune di Trapani già fornisce altri Comuni come Favignana, la stessa Erice nella frazione di Finocchio Carnevale e Castelvetrano per la frazione di Selinunte, oltre l’ospedale, l’aeroporto, i vigili del fuoco ed altro ancora. Se ci dicono di cambiare la distribuzione noi lo facciamo immediatamente, ma non possono chiederci altro perché non possiamo penalizzare i nostri concittadini”. Damiano ha rimarcato di essersi messo a disposizione dei Comuni in difficoltà dando la disponibilità all’accesso delle loro autobotti al serbatoio di San Giovannello: “Ma non consentiremo il collegamento con Bresciana”.
Per il sindaco Tranchida l’utilizzo delle autobotti sarebbe insufficiente ed inutile per approvvigionare un territorio senz’acqua. Ha definito la proposta di Damiano “una barzelletta”, aggiungendo a muso duro: “Non può permettersi di continuare a prenderci per il sedere. Non vogliamo l’acqua di Trapani ma il rispetto delle regole. La Regione ha autorizzato il collegamento”. Nelle ultime ore il Comune di Paceco ha chiesto l’autorizzazione per arrivare a San Giovannello con le sue autobotti. Siciliacque ha invece smistato 60 litri d’acqua al secondo da Montescuro Ovest. Il procuratore capo Viola, confermando l’avvio dell’indagine, ha anche detto che “per il momento è prematura qualunque valutazione”. Ed ancora: “Stiamo esaminando la documentazione per verificare se vi sono ipotesi di reato”.