PALERMO – Tutti condannati. A cominciare da Dario Nicolicchia (9 anni) per proseguire con i clienti della ragazzina di 16 anni con cui avrebbe organizzato incontri sessuali a pagamento. Avvocati, dentisti, ristoratori, poliziotti, imprenditori e impiegati disposti a spendere fra i 50 e i 300 euro per un rapporto sessuale con Naomi, così si faceva chiamare la ragazzina. A Nicolicchia, oltre alla induzione e allo sfruttamento della prostituzione minorile, veniva contestato anche il reato di atti sessuali con una minorenne. Una seconda ragazza, che di anni ne aveva 14, ha puntato il dito contro di lui.
L’indagato ha sempre smentito che si trattasse di prestazioni sessuali a pagamento. I soldi erano un regalo non richiesto da parte degli uomini coinvolti nei giochi sessuali, senza che per altro nessuno fosse a conoscenza della vera età di Naomi. La ragazza avrebbe detto di essere maggiorenne.
E su questo punto che il racconto di Nicolicchia non ha mai convinto gli agenti della squadra mobile di Palermo. Secondo gli investigatori, non ha detto la verità. Si è limitato a parlare di gioco erotico e a scaricare le colpe sulla ragazza, sulla cui attendibilità, invece, il pm Claudio Camilleri non ha sollevato dubbi.
Nicolicchia e la ragazza (parte civile con l’assistenza dell’avvocato Toni Palazzotto) si erano conosciuti a un festival internazionale del fumetto, a Catania. Entrambi avevano la passione per la cultura manga. Nicolicchia capì che grazie alla ragazza, che si era presto innamorata di lui, avrebbe potuto svoltare economicamente: “Ha cominciato a insistere affinché incontrassi altre persone, mi diceva che era tutto normale, che non c’era niente di male, che lui selezionava gli uomini affinché non mi facessero del male e potevamo mettere i soldi da parte per realizzare il nostro sogno di andare in Giappone”.
Seguì una girandola di incontro sessuali. Oggi si arriva alle condanna. Le pene per i clienti, imputati a vario titolo favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile, sono stati condannati a pene comprese fra i cinque mesi e i quattro anni di carcere.