Nicotra, posizione archiviata "In cinque minuti tutto crolla"

Nicotra, disposta l’archiviazione|”In cinque minuti tutto crolla”

A luglio il commercialista è rimasto coinvolto nell'inchiesta Fake Credits. In poche settimane la sua posizione è stata archiviata.

CATANIA – “Sono stati due mesi che mi hanno cambiato per sempre”. A parlare così è il commercialista Daniele Nicotra, che dopo otto settimane da incubo ha visto archiviare, in tempi record, la sua posizione da indagato. Il suo nome e la sua faccia il 10 luglio scorso sono finiti in tutte le prime pagine dei giornali.

Nicotra è stato finito tra gli arrestati dell’inchiesta Fake Credits della Guardia di Finanza. L’operazione ha scoperchiato un sistema illecito di reati tributari messo in piedi attraverso il meccanismo delle compensazioni. 

C’è da dire che già dopo l’interrogatorio di garanzia il gip Giuseppina Montuori, con parere favorevole del pm Fabio Regolo, ha revocato la misura cautelare inflitta a Daniele Nicotra. 

I primi di settembre la Procura ha chiesto l’archiviazione al giudice per le indagini preliminari. Il pm scrive che “all’esito delle indagini è emerso che Daniele Nicotra non ha avuto rapporti con Antonio Paladino e Sanfilippo, reali domini dell’associazione, ma solo con un ex dipendente di Paladino, amico di Nicotra che ha richiesto a quest’ultimo di occuparsi di alcune pratiche”.

E inoltre, argomenta la Procura “è stato regolarmente pagato secondo tariffe professionali e non ha partecipato alla spartizione degli utili generati dalla commercializzazione dei crediti erariali”. Sulla base di queste analisi ha quindi chiesto l’archiviazione “per infondatezza della notizia di reato”.  Il giudice che ha condiviso i motivi dell’istanza, ha disposto l’archiviazione due giorni dopo la richiesta del pm. Cioè l’11 settembre. 

Un timbro quella del giudice che rappresenta per Daniele Nicotra una sorta di nuovo inizio. Anche se “quel maledetto 10 luglio” sarà impossibile da dimenticare.

“Credo che poche volte – racconta Nicotra a LiveSicilia –  nella storia della giurisprudenza si sia assistito a degli stralci così rapidi. Credo soprattutto che poche volte capiti che una Pubblica Accusa torni sui propri passi così speditamente. Ma io voglio dire grazie al pm e al gip che non hanno mai avuto pregiudizi nei miei confronti e mi hanno ascoltato. Questo ha fatto la differenza. E poi voglio dire grazie ai finanzieri che non mi hanno mai fatto sentire un indagato”. 

Daniele recita un lungo elenco di ringraziamenti. Grazie ai suoi avvocati Laura Rizza e Attilio Indelicato. “Attilio professionista eccezionale e Laura che ha sempre insistito per l’interrogatorio con il gip, per parlare con il pm. Ha lavorato sabato e domenica per chiudere al più presto questa vicenda”, spiega. E poi grazie alla famiglia e alla sua compagna Laura “che è una donna straordinaria, che mi ha sostenuto e supportato”. 

La vita di Daniele Nicotra è cambiato in 5 minuti. Tutto è iniziato con “una citofonata a casa, proseguendo poi con le impronte digitali, le foto segnaletiche, le conferenze stampa, i giornali e i telegiornali”. 

“In pochi secondi tutte le mie fatiche, i miei studi, i sacrifici fatti per diventare un professionista serio e rispettabile sono crollati. Dall’agenzia delle entrate mi ha tolto l’abilitazione. Non puoi fare più nulla. E come se mi togliessero la penna a un giornalista. Ora, con l’archiviazione spero di chiudere tutto in poco tempo”.

Ha perso fiducia nella giustizia? “No”, risponde Nicotra. “Forse ho perso fiducia in alcune persone. Le devo dire che mi sono sentito usato e sporco”, dice con amarezza. Ma, adesso, Daniele ha solo voglia di “ricominciare”. 

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