PALERMO – L’obiettivo finale è stravolgere tutto. O, almeno, la parte della gestione. Per il presidente della Regione, il Piano giovani va messo al cento per cento “in mani pubbliche”. Niente più società esterne, dunque. Al massimo Italia Lavoro, ma con un ruolo di mero “supporto”. Crocetta ha preso in mano la bomba Piano giovani e sta pensando a come rivoluzionarlo: la strada, da oggi, non dovrà più avere ostacoli.
E il percorso a dire il vero è già iniziato con la nomina dei due nuovi direttori generali dei dipartimenti Lavoro e Formazione. Con loro, Lucio Oieni e Gianni Silvia, e con i due assessori al ramo, Giuseppe Bruno e Nelli Scilabra, il presidente Crocetta ha parlato a lungo, nelle stanze di Palazzo d’Orleans, in occasione di un vertice convocato poche ore dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del nuovo avviso da 75 milioni per i tirocini formativi: il bando della discordia, lascito dell’ex dirigente generale Anna Rosa Corsello.
Un incontro che è servito a capire come procedere. Ed ecco le ipotesi più accreditate, o meglio, le intenzioni del governo. Prima di tutto il sistema informatico: i fallimentari “click-day” di Italia Lavoro dovranno essere solo un brutto ricordo, perché il governo pensa già all’adozione del sistema del “clicLavoro”, che con un procedimento simile a quello degli “incroci” fatti in Sicilia mette in contatto aziende e candidati, ma che è sviluppato dal ministero del Lavoro per il governo italiano. Per evitare brutte figure, però, non solo prima ci sarà una fase interlocutoria proprio con il ministero (è previsto un incontro i primi giorni di settembre), ma poi verrà avviata una fase di verifica e di analisi e una di adattamento al nuovo sistema.
Per questo, Crocetta ha già dato mandato a Sicilia e-Servizi di “esplorare” la piattaforma ministeriale. E proprio la partecipata regionale amministrata da Antonio Ingroia, una volta appurato che tutto funzioni, potrebbe avere la gestione del sistema: quella, per intenderci, che fino ad ora è stata in mano ad Ett. Italia Lavoro, in questo caso, manterrebbe quindi unicamente un ruolo di supporto.
Resta da capire cosa fare con il bando pubblicato oggi in Gazzetta: per quello, che con ogni probabilità sarà revocato molto presto, bisognerà studiare dei percorsi alternativi che consentano l’avvio dei tirocini formativi evitando però che arrivino ricorsi a pioggia e che salvaguardino, quindi, i bandi precedenti di fatto annullati da quello quello firmato dalla Corsello poco prima di lasciare gli uffici del dipartimento della Formazione e del Lavoro.
Nel frattempo si pensa anche a come sedare il caos scoppiato dopo il flop dei due click day. Il presidente Crocetta, su questo, è netto: “Vogliamo far presto – dice – , e stiamo studiando un modo per mantenere valide le selezioni di chi è già stato ammesso ma, al contempo, consentire a chi è rimasto fuori di tentare ancora”. I 1.600 tirocini già confermati per chi era riuscito a partecipare con successo ai primi due click day, insomma, dovrebbero essere salvi.