“I frequenti incontri tra il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo e il governatore Raffaele Lombardo – in cui si discute di intese per le prossime amministrative in Sicilia, con particolare riferimento a Palermo – confermano le nostre preoccupazioni circa l’estrema ambiguità dentro cui si sta muovendo la dirigenza siciliana del Pd e l’insufficienza di garanzie soltanto personali dei candidati, per quanto autorevoli”. Lo afferma il senatore Fabio Giambrone, segretario regionale di Italia dei Valori.
“E’ inaccettabile – prosegue Giambrone – che Lombardo convochi Lupo a rapporto per minacciare rotture e dettare condizioni e candidature. E’ inaccettabile questa logica secondo la quale Palermo è la principale merce di scambio per ulteriori accordi e ammiccamenti siglati nelle segrete stanze della spartizione del potere. Il Terzo Polo e l’Mpa di Lombardo – continua ancora Giambrone – non sono un’astrazione, ma le forze politiche che da 10 anni hanno sostenuto due volte su due l’elezione di Cuffaro e poi quella di Lombardo e hanno governato per 7 anni con Cuffaro e da tre governano con Lombardo”. “Sono le stesse forze politiche e le stesse facce che hanno eletto Cammarata sindaco – aggiunge -. Deve essere chiaro che Idv non accetterà posizioni di facciata da parte del Pd a Palermo, dietro il rassicurante paravento di una coalizione apparentemente coerente di centrosinistra e delle primarie, che nascondono in realtà un vero e proprio ‘pactum sceleris’ tra il Pd e Lombardo. Non ci basteranno nemmeno le dichiarazioni generiche d’intenti. Chiediamo, invece, prima di ogni tavolo tecnico, che il Pd sottoscriva che non ci saranno a Palermo apparentamenti, tecnici e politici, con il Terzo Polo e l’Mpa di Lombardo né al primo turno né al ballottaggio. Se così non sarà, Idv farà la sua strada, lontano da questi miserevoli giochi di potere”.