“Troppi impresentabili”. L’ex procuratore di Trapani, Alfredo Morvillo, fratello di Francesca Morvillo, la moglie del giudice Giovanni Falcone, uccisa dalla mafia il 23 maggio 1992, ha disertato polemicamente la Giornata conclusiva delle commemorazioni per il trentennale delle stragi mafiose.
Come ha spiegato l’Adnkronos, il forfait di Morvillo è strettamente legato alla polemica sollevata già nel giugno scorso, in occasione delle elezioni nei confronti del ritorno in campo di Marcello Dell’Utri e Totò Cuffaro, condannati per reati di mafia e kingmaker della competizione che ha visto vincente a Palermo Roberto Lagalla e a Palazzo d’Orléans Renato Schifani.
“Nessuno nega il diritto a Cuffaro di continuare a vivere e a fare tutto ciò che vuole, per carità, ha scontato la pena e nessuno dice che deve tornare in galera. Il problema non è lui, sono gli altri che lo corteggiano e lo inseguono”, ha detto l’ex magistrato replicando a Cuffaro che aveva detto: “Credo di avere il diritto costituzionalmente riconosciutomi e forse anche il dovere di vivere la mia vita da libero cittadino e coltivare il mio impegno politico e sociale dopo avere pagato i miei errori con grande sofferenza”.
Lagalla, dal canto suo, avevo ribattuto: “Posso ben dimostrare nel mio curriculum, nella mia vita e nella storia personale di non avere mai avuto niente a che fare con la mafia”.