"Nobilita", macellai |e pescivendoli in mostra - Live Sicilia

“Nobilita”, macellai |e pescivendoli in mostra

L'installazione di Francesco Seggio si inaugura  da “neu [nòi] – spazio al lavoro”, a Palazzo Castrofilippo, in via Alloro, nel cuore del centro storico palermitano.

DALL'11 MAGGIO AL 7 GIUGNO
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Kiankieri e Pisciara ossia macellai e pescivendoli, attori importanti di una Palermo che “abbannia”, anime di mercati che, senza di loro, sono vuoti, quasi persi.

Sono i protagonisti di “NOBILITA”, la mostra di Francesco Seggio che si inaugura alle 18 di domenica 11 maggio da “neu [nòi] – spazio al lavoro”, a Palazzo Castrofilippo, in via Alloro 64, nel cuore del centro storico palermitano.

Ventiquattro in tutto le foto che ritraggono, appunto, macellai e pescivendoli palermitani, persone dedite alla loro professione e che con questa si rapportano attraverso gesti, oggetti o, più semplicemente, con la loro consistente “presenza”. Categorie di lavoratori che solitamente vengono ripresi mentre lavorano, immersi nella caoticità quotidiana che è propria alla loro attività, presi dall’andare e venire frenetico della clientela, chiusi dentro le loro botteghe interne ai mercati cittadini, oppure in più o meno avveniristiche “boutique della carne” sparse ovunque in una città che, attraverso le immagini, i colori e i suoni, ha negli anni raccontato ampiamente se stessa. Anche perché inevitabile parte dell’essere e appartenerle.

«Le facce raccontano una vita, sono del resto anche specchio dell’anima. Nel grande teatro del mondo – spiega l’artista – siamo attori non sempre protagonisti. La storia, comunque, la facciamo noi. In questo grande palcoscenico, ci vestiamo per recitare la nostra parte. Impiegati, musicisti, preti e tiranni, pupi e pupari, banchieri e politici, marinai, play boy, studenti e bulli. Ci sono, però, anche loro, kiankieri e pisciara, le cui mercanzie colorate sono esposte a bellavista, richiamando una presenza che fa scenografia. Palermo è il teatro dei teatri. Come può un artista rimanere indifferente davanti all’ispirazione che la anima? Io, come fotografo e osservatore, rimango affascinato dalle persone che ci vivono, così mi muovo con un mio assistente, un piccolo fondale e un flash essenziale per fotografare la gente, i loro volti. Amo il ritratto e non trovo quasi mai ostacoli per riprendere la gente, comunicando con poche frasi e senza reticenza. Mi sforzo, quindi, di raccontare una tradizione attraverso gli sguardi, quasi sempre orgogliosi, di questi personaggi, le cui caratteristiche sono ben delineate».I protagonisti di questa mostra, che si potrà visitare sino al 7 giugno, ma chiamando per appuntamento al tel. 091.7832107, sono ritratti in abiti da lavoro, presente nella fotografia il “prodotto”, simbolo emblematico del loro mestiere.

«Il lavoro è appunto il tema principale di questa mostra – afferma Michelangelo Pavia, presidente di “neu [nòi]” – perché la professione spesso incide in modo incredibile sul nostro stare in società, dunque sul nostro carattere. Per questo i ritratti di Seggio, anche se avulsi da un contesto, riescono a unire perfettamente il mondo spaziale del luogo di lavoro con quello umano del rapporto tra professione e fisicità. Mi piaceva, poi, l’idea di continuare il discorso da noi intrapreso sul territorio, portando in questa sede un progetto che parlasse di professioni. E’ del resto questo il soggetto di “Nobilita”: il lavoro che nobilita l’uomo in quanto gli consente di avere e mantenere una sua identità, pienamente consapevole di ciò che fa».

“Nobilita” è il secondo appuntamento del 2014 della rassegna di mostre d’arte contemporanea dell’associazione; rassegna, lo dicevamo, dedicata quest’anno al racconto del territorio. L’esposizione è sponsorizzata dalla EDI (Enginereers Developing Ideas).

 

 


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