PACE DEL MELA (MESSINA)- Una lettera che lascia sgomenti quella di Giusy Pollino, una mamma disperata di Pace del Mela, in provincia di Messina, inviata al presidente della Regione, Rosario Crocetta e agli enti preposti, nell’ennesimo, disperato tentativo di dar voce a chi l’ha persa. Sì perché tutto il territorio della Valle del Mela, area definita ad elevato rischio ambientale, è da anni minacciato – secondo la denuncia dei residenti – dalla presenza di un grosso polo industriale, da una centrale termoelettrica a olio combustibile, una raffineria di petrolio, un cogeneratore, un’acciaieria, un impianto per il recupero del piombo dalle batterie esauste e altre industrie minori.
I cittadini da tempo portano avanti la lunga battaglia contro l’elettrodotto della società Terna Sorgente-Rizziconi, chiedendo a gran voce la modifica dell’attuale tracciato che comprende la zona dove ci sono criticità (principalmente Pace del Mela e San Pier Niceto) e anche la zona di Sorgente-San Filippo del Mela ed il tratto Saponara – Villafranca Tirrena.
“Parlerò del diritto alla vita – scrive la donna – . Sono una madre di 43 anni che vive in un paesino relativamente tranquillo, vicino Milazzo. Ultimamente, però, c’è stato molto da raccontare riguardo questo posticino ai piedi della raffineria e sotto i tralicci di un elettrodotto, che sta irrimediabilmente cambiando la nostra esistenza. In questi anni – scrive Giusy Pollino – stiamo assistendo a un numero vertiginoso di malattie mortali e di profonda devastazione ambientale. In circa trecento metri di area, sono presenti ventidue malati di cancro. Queste cifre non lasciano pensare che in questo posto accada qualcosa di strano? Lo chiedo a lei Signor Presidente, perché so che un attimo del suo impegno può valere ben più di mille parole”.
E lo sa bene Giusy Pollino, che ha la mamma molto ammalata da dieci anni: “Parlo con una spina nel cuore. Mia mamma con coraggio e forza sta affrontando un terzo cancro. Ecco cosa succede a Pace del Mela: ogni giorno – precisa la donna – si registrano casi nuovi di leucemie e sempre più spesso, sono proprio i giovani ad ammalarsi”.
In realtà non esiste ancora una certezza scientifica che possa confermare che l’elettromagnetismo sia causa di cancro e leucemie. Ma in casi come questi, in cui si è in presenza di zone critiche, a prevalere è il principio di precauzione. È l’Unione Europea a stabilirlo.
La signora Giusy Pollino, si appella proprio a questo: “Non aspetto chissà quale documento che attesti con certezza la correlazione tra la pericolosità dell’elettrodotto e il cancro. So per certo che qui la gente muore. Basta osservare questo. Ho paura. Temo per i miei figli e temo per il loro domani. Chi ha dato – prosegue la lettera – a questi pezzi grossi il diritto di ucciderci? I grandi progressi tecnologici possono ripagare mai, la perdita di vite umane?”.
La donna si appella all’intervento tempestivo del governatore, nella speranza che passi alle azioni concrete:“Spero che lei possa lottare per noi – scrive -. Spero in una sua parola, in un suo gesto che possa fermare questo sterminio di vite umane. Lei può salvare la vita dei nostri figli, lei può far risorgere un sole pulito sopra i giardini delle nostre case, lei può dire basta con questo scempio”.