CATANIA – Emanuele Nicolosi è stato nominato da Rosario Crocetta consigliere dell’organo di sorveglianza dell’Azienda Siciliana Trasporti. Una notizia che ha creato burrasca all’interno di alcune organizzazioni aziendali: Faisa Cisal e Tpl Fast-Consal. I segretari regionali Orazio La Pinta e Giovanni Lo Schiavo accendono i riflettori su questa decisione attraverso le pagine di LiveSiciliaCatania: “Chiediamo ufficialmente al Presidente della Regione se questa nomina è congrua sotto il profilo tecnico-giuridico e delle opportunità”.
L’interrogativo di La Pinta e Lo Schiavo è se questo incarico “non sia sulla soglia del conflitto di interesse – dichiarano a LiveSiciliaCatania – in quanto Nicolosi ha ricoperto il ruolo di direttore generale dell’Ast fino allo scorso agosto, quando ha deciso di dimettersi. Siccome il consiglio di vigilanza dovrà esaminare l’operato dell’Azienda nell’anno 2012, e tra le sue competenze, come previsto dalla Circolare dell’assessorato regionale dell’Economia, c’è la ratifica 2012 del bilancio consuntivo – spiegano i sindacalisti – dove gli atti di intervento sono stati autorizzati (almeno fino a luglio) da Nicolosi in qualità di direttore generale”. I due rappresentanti di categoria paventano il rischio che “la stessa figura ricoprirebbe il duplice ruolo di controllore e controllato”. Risposte che Faisa Cisal e Tpl Fast Consal attendono, ora, dal Presidente Crocetta in quanto l’Azienda Siciliana Trasporti è una società partecipata di cui la Regione detiene il 100% delle quote, e dunque è socio unico.
“Inoltre – aggiungono i sindacalisti – ci risulta che il Presidente dell’Ast, Dario Lo Bosco abbia inviato a Crocetta tutta la documentazione relativa alla richiesta di revoca delle dimissioni presentata dallo stesso Nicolosi da direttore generale. Istanza che in una prima fase è stata respinta, ma ad oggi questo procedimento è ancora aperto? – si domandano i due sindacalisti – Oppure con questa nomina dobbiamo considerare respinta la revoca delle dimissioni?” Interrogativi che La Pinta e Lo Schiavo formalizzano direttamente al Governo Regionale. Su questa situazione, e precisamente sulla revoca delle dimissioni da direttore generale di Emanuele Nicolosi, è intervenuto attraverso una lettera inviata al Presidenza della Regione Gaetano Tafuri, vicepresidente dell’Ast.
“Prendiamo atto che Emanuele Nicolosi – afferma Tafuri a LiveSiciliaCatania – è stato nominato nel Consiglio di Sorveglianza di Ast. Nella missiva inviata a dicembre ho voluto semplicemete evidenziare tre aspetti della vicenda. Primo che non era possibile scavalcare il Consiglio di Gestione su scelte, come quella dell’accoglimento dell’istanza di reintegro del direttore generale, che sono alla base dell’attività dell’organo. Secondo: non ho compreso la bramosia di Nicolosi di voler riavere l’incarico, dopo che lui stesso vi aveva rinunciato. In ultimo, ma non meno importante, ho voluto illustrare al Presidente Crocetta la situazione finanziaria dell’Azienda Siciliana Trasporti, scenario – sottolinea – che il neo eletto Governatore non può certo conoscere nei dettagli in quanto la sua elezione è troppo recente. L’Ast ha una posizione debitoria che ammonta a circa 100 milioni di euro tra esposizione bancarie e con i fornitori. Sicuramente l’Azienda vanta anche dei crediti – evidenzia Tafuri – ma una cifra del genere non può essere sottovalutata. Ci sono dei numeri che vanno accertati e esaminati, in quanto è vero che esiste una crisi nel mercato del trasporto pubblico e ci sono problemi legati alle tratte, ma solo questo non può certo – secondo Tafuri – giustificare una tale posizione debitoria. Da questa premessa mi auspico – conclude il vicepresidente – che per il futuro si possa arrivare ad un rinnovo completo di tutto il sistema dei dirigenti dell’Azienda Siciliana Trasporti”.
La nomina da parte del Presidente Rosario Crocetta al Consiglio di Sorveglianza dell’Ast è confermata dallo stesso Emanuele Nicolosi: “L’ho saputo da qualche giorno – dichiara a LiveSiciliaCatania – ringrazio per la fiducia il Presidente Crocetta che mi ha affidato questo incarico”. Sulle perplessità sollevate dai sindacati Faisa Cisal e Fast Confasal in merito alla nomina, Nicolosi non intende rilasciare alcun commento: “Ci sono gli organi preposti a questo tipo di osservazioni. Io mi rimetto alla decisione del Presidente che mi ha nominato, e se lo stesso dovesse decidere in futuro che non ci sono le condizioni per poterlo svolgere nella piena legittimità, sarò pronto ad attenermi – conclude – a questa scelta”.