E in Aula esplode il caos. Dopo la notizia della nuova infornata di nomine approdata in Commissione affari istituzionali all’Ars, a Sala d’Ercole le urla e le accuse piovono abbondanti tra gli scranni e il podio sul quale si sono alternati in tanti. Tra i più “accesi”, Giovanni Ardizzone: “Non era mai successa prima una cosa del genere. Quelle nomine sono un blitz – ha aggiunto – di cui l’Aula non ha ricevuto comunicazione. Io stesso l’ho appreso dalla stampa. Quindi chiedo di verificare se queste nomine sono illegittime”. E per questo motivo, il presidente dell’Ars Francesco Cascio ha deciso di convocare la Commissione per il regolamento.
Ma il vicepresidente Santi Formica, è intervenuto duramente: “Il presidente della Regione siciliana, a due giorni dalle dimissioni, invece di dedicarsi a un assestamento di bilancio che, a quanto pare, poggia su coperture finanziarie molto dubbie, si dedica a nuove nomine. È uno scandalo”.
Prova invece a spegnere un po’ il fuoco delle polemiche il capogruppo di Fli Livio Marrocco: “Al di là dei nervosismi e delle legittime opinioni – ha detto Marrocco – i regolamenti e le norme sono state ampiamente rispettate. Dobbiamo difendere la legalità, che passa attraverso il rispetto per quelle norme. E in prima commissione non è avvenuto nulla di irregolare”.
E ovviamente ha preso la parola anche il presidente della Commissione affari istituzionali Riccardo Minardo, accusato di aver portato avanti la votazione nonostante l’assenza, in Commissione affari istituzionale, del numero legale. “La commissione – ha detto – ha rispettato i regolamenti e le norme. Semmai, devo denunciare che alcuni deputati, con in testa il vicepresidente Formica, hanno compiuto un blitz in prima commissione. E con arroganza hanno compiuto atti di ostruzionismo chiedendo in continuazione la verifica del numero legale”.
E sul tema del numero legale in Commissione, è intervenuto Filippo Panarello: “Ho chiesto il numero legale, e mi è stato detto che in questo caso è ‘presunto’. È inaccettabile. Chi, come Riccardo Minardo esercita il ruolo del presidente di una commissione ha il dovere di sollecitare il voto consapevole dei deputati”. “Voto consapevole? – la replica sarcastica di Giuseppe Arena – adesso esce fuori che noi deputati abbiamo bisogno di un insegnante di sostegno. In quest’Aula – ha aggiunto – c’è un’ignoranza sconfinata, oltre a una estrema scorrettezza da parte di chi parla di illegittimità o illiceità”.
E a seguire la via del sarcasmo è anche il presidente della Commissione attività produttive Salvino Caputo: “Dovremmo preoccuparci per le condizioni di salute del presidente: credo sia affetto da patologia clientelare. Solo nelle ultime settimane – ha aggiunto – abbiamo assistito alla nomina di gente già nelle patrie galere, abbiamo visto un assessore mettere l’abito della feste, venire a Palermo dopo essere stato nominato, e tornarsene indietro senza alcuna carica. Mettiamo fine – ha concluso Caputo – a questa vergogna. Stiamo rasentando il ridicolo”.
E se Fabio Mancuso e Toto Cordaro hanno preso le difese dei funzionari della prima commissione, che sarebbero stati pesantemente accusati da alcuni deputati (“:Chi ha attaccato i funzionari – ha detto il deputato del Cantiere popolare – manifesta una certa pochezza. Evidentemente non si aveva il coraggio di attaccare la politica”), Totò Lentini ha detto: “Mentre la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda piangono e cercano di rientrare dal default e mentre il governo nazionale si impegna ogni giorno per recuperare una solidità finanziaria e mentre quest’aula ha prodotto una legge blocca nomine, il governo ha fretta di fare nuove nomine. Le Asp, ad esempio, non sono scoperte. In alcune ci sono i manager, in altre i Commissari. Caro presidente della Regione, – ha concluso Lentini – esca dalla sua stanza perché il popolo insorge. E la gogna politica arriva per tutti, anche per chi si è impegnato in questi anni”. A mettere un sigillo su una discussione tesa, ma vivace, frizzante, e a tratti surreale, la battuta di Cascio, nel pieno del caos: “Mi risulta – ha detto il presidente dell’Ars – che la votazione in prima commissione si sia fermata dopo quella del presidente del Consorzio autostrade. Insomma, tutto s’è bloccato di fronte a una nomina del Cas”.