AGRIGENTO – L’ex sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, è stato assolto dalla corte d’appello di Palermo dall’accusa di abuso d’ufficio. Dopo la condanna in primo grado due mesi e venti giorni inflittagli dal gup, con la pena ridotta di un terzo perché in abbreviato, l’ex sindaco si era dimesso. Secondo l’accusa, Zambuto nel 2012 avrebbe acquistato per seimila euro due pagine pubblicitarie su un quotidiano per pubblicizzare l’attività della fondazione Pirandello, di cui era presidente. In uno degli articoli si illustravano i provvedimenti presi dall’amministrazione Zambuto e, sempre secondo gli inquirenti, in questo modo avrebbe fatto campagna elettorale a spese dell’ente. Tesi non condivisa in appello dalla Procura generale che aveva chiesto l’assoluzione. Zambuto era difeso dagli avvocati Giovanni Di Benedetto, Nino Gaziano e Girolamo La Russa.
“La scelta che io ho fatto è stata di grande rispetto nei confronti delle Istituzioni – commenta al telefono con Livesicilia Zambuto -. Per me quando si amministra bisogna essere come la moglie di Cesare. Io ho fatto una scelta che mi ha comportato un sacrificio ma che ho voluto per salvaguardare le istituzioni, rispetto a una legge, veramente paradossale. Nel mio caso, l’effetto della sanzione prevista dalla Severino è maggiore rispetto alla sanzione penale che mi era stata comminata. Secondo me un ragionamento va fatto su questa norma, soprattutto per gli amministratori locali”.
Alla luce della sentenza rifarebbe quello che ha fatto? “Oggi non ho alcun ripensamento o pentimento. Questa sentenza mi restituisce tanta sofferenza. Il mio impegno politico è continuato con un profilo molto basso, ora lo riprendo per la mia città e per la Sicilia, alla quale ho cercato di dare un contributo da presidente regionale del partito”.