PALERMO – “Io vado avanti fino al 2022, anche in minoranza, e il tram si farà: non possiamo mica perdere i soldi. Sinistra Comune? Non incontro singoli partiti”. Leoluca Orlando tira dritto e fa spallucce di fronte a quella che è la più grave crisi vissuta finora dalla sua coalizione al comune di Palermo: il voto sul bilancio ha visto i consiglieri di Sc abbandonare l’Aula, aprendo un fronte interno che ora sembra arduo ricomporre.
La sinistra ha fissato un’assemblea per sabato prossimo e sarà in quell’occasione che deciderà se uscire o meno dalla maggioranza, dopo aver sospeso dalla giunta l’assessore Giusto Catania il giorno di Capodanno. Non è un mistero che Catania e compagni si aspettassero una convocazione dal Professore che finora è rimasto in silenzio, ma la speranza si infrange sulle parole del sindaco che, alla stampa, respinge al mittente ogni richiesta di mediazione. “Mi sono ricordato chi sono io – dice Orlando – e che sono stato eletto sindaco di Palermo con una coalizione e, per quanto mi riguarda, sarà con questa coalizione che arriverò al 2022. Se qualcuno non ci vuole stare, mi spiace: ho il dovere di portare a compimento la mia missione”.
“Sinistra Comune ha commesso un errore”
Inevitabile ripartire dalla votazione sul bilancio che ha scatenato la crisi: gli emendamenti, il siluramento del mutuo sul tram e quindi la scelta di Sinistra Comune di lasciare l’Aula prima del voto finale. “Secondo me era meglio votarlo il bilancio – dice il sindaco – Non farlo è stato un errore, prendo atto della scelta e prenderò atto di scelte diverse”. Risolto anche il “nodo” su Mario Butera, presidente di Amg che Sc aveva dichiarato “sospeso”: “Ha partecipato oggi (ieri per chi legge, ndr) alla riunione con la giunta, così come i vertici delle altre partecipate. Catania sospeso? Ho mandato una lettera anche a lui per capire cosa comporta, ma intanto l’assessore alla Mobilità lo faccio io”.
“Pronto a fare il sindaco di minoranza”
Orlando smentisce anche di aver subito le scelte del consiglio che, nei fatti, ha riscritto il bilancio voluto dagli assessori. “Rifare la delibera o emendarla in giunta avrebbe significato iniziare da capo l’iter dei pareri e non rispettare il termine del 31 dicembre, sarebbe stata la catastrofe – commenta il Professore – Il consiglio non mi ha fatto alcuno sgarbo, ma avrei preferito che Sinistra Comune manifestasse il suo dissenso per ragioni di metodo e non di merito, perché nel merito non cambia nulla. O il mutuo o l’avanzo presupponevano l’approvazione del bilancio 2021-2013 che a gennaio sarà in Aula”. E se Sinistra Comune dovesse staccare la spina, il sindaco non si scompone: “Farò il sindaco di minoranza, vado avanti con questa coalizione e a chi non ci sta… ponti d’oro. Un allargamento? Sarei pronto a esaminare un’estensione della maggioranza solo se fosse deciso all’unanimità”.
“Il tram si farà”
“Nel 1997 ho fatto la mia campagna elettorale proprio sul tram – spiega il Professore – Prima di andare via ho lasciato il progetto pronto e ora l’opera andrà a gara, nel rispetto delle somme già finanziate e di quelle che il consiglio comunale riterrà di aggiungere. Ma nessuno dirà a Roma di riprendersi i soldi”. Insomma, il tram si farà con o senza le opere accessorie e, nel caso in cui Sala delle Lapidi si opponesse al mutuo, ecco pronta la soluzione: usare i soldi a disposizione, quale che sia la somma, ed eventualmente cassare la linea E1 che collegherà viale Francia alla zona dello Stadio, facendo saltare anche il terminal.
Il vertice di maggioranza
In teoria, un tentativo di sanare la frattura c’è anche stato: domani la giunta dovrebbe riunirsi insieme ai capigruppo di maggioranza per provare ad affrontare la questione. Peccato che tutto potrebbe slittare a causa della richiesta del Partito Democratico di fissare il vertice dopo un’assemblea pubblica convocata per venerdì. “Se mi chiedono di rinviare, non posso che prenderne atto – spiega il sindaco – Il Pd ha chiesto un momento di riflessione, aspetto di capire cosa ne pensano gli altri ma non incontrerò singoli partiti, parlerò solo con la maggioranza nel suo complesso”.
L’intenzione di Orlando è chiara: non cedere alle pressioni dei singoli partiti, ma provare a intavolare una discussione collegiale che non lo vincoli eccessivamente. “Io sono di una serenità sconvolgente, attendo di sapere quando la maggioranza è disponibile a incontrarmi”, dice il sindaco ben sapendo che le tensioni interne potrebbero comportare uno slittamento di quella che, con un linguaggio da Prima Repubblica, si sarebbe chiamata una “verifica”.
La giunta: pronti i ritocchi?
“Questa maggioranza non si amplia senza il consenso di tutti”, dice Orlando a chiare lettere respingendo anche ogni possibile allusione ai “nipotini di Cuffaro”, come li ha definiti in conferenza stampa Giusto Catania parlando di possibili allargamenti: “Sui rapporti con Cuffaro non accetto lezioni”. Ma adesso l’altro fronte che si apre è quello di un ritocco alla giunta: la casella che riguarda Bilancio e cimiteri, fino all’estate in mano ai renziani, è ancora vacante e non è un mistero che questo abbia contribuito all’acuirsi della crisi.
“Mi sono assunto un impegno, nominerò a brevissimo l’assessore – dice il sindaco – Non appena, per l’appunto a breve, avremo risolto l’emergenza dei cimiteri. Tecnico o politico? Farò una scelta che tenga conto della maggioranza”. E alla domanda su un eventuale assessore da dare al Pd, Orlando ribatte prontamente: “Volete contare quanti degli attuali assessori hanno la tessera? Io non l’ho, ma sono componente indipendente della Direzione nazionale”.
Ztl, decisione in stand-by
Per il 2021 il sindaco punterà sul ritorno alla normalità dei cimiteri, sulle periferie e sul nuovo Prg “che va tirato fuori dalla palude del Genio civile”, anche se la Ztl sarà un tema che si porrà quasi subito, già da venerdì. Se prorogare o meno la sospensione lo deciderà la giunta, ma il Comune resta in attesa di eventuali provvedimenti nazionali o regionali che potrebbero portare a nuove restrizioni.