Riceviamo e pubblichiamo dalla Italgas una lettera con cui, dopo la lettera che avevamo pubblicato dell’imprenditore Dario Dragotto, la società fornisce la sua versione dei fatti in merito alle operazione di metanizzazione nel Comune di Reitano, nel Messinese.
Egregio Direttore,
i fatti relativi all’asservimento del terreno del Sig. Dragotto sono molto diversi da quelli rappresentati nella lettera che le è stata trasmessa, nella quale si mette in discussione – in modo neanche tanto velato – la correttezza dell’operato di Italgas Reti e la trasparenza del procedimento amministrativo. Sul punto, Italgas Reti intende respingere con fermezza ogni accusa.
Italgas Reti, in forza della concessione rilasciata dal Comune di Reitano, è tenuta a metanizzare il territorio comunale: un’opera di rilevanza pubblica che comporterà per le famiglie e le imprese di Reitano una serie di vantaggi. Il progetto è stato regolarmente approvato dall’Amministrazione Comunale e i lavori sono stati eseguiti da tempo ad esclusione dell’unico tratto che ricade nel fondo di proprietà del Sig. Dragotto.
Ai ripetuti tentativi di Italgas Reti di comporre la vicenda in maniera bonaria, il Sig. Dragotto ha risposto con richieste di indennizzo esose che non è stato possibile accogliere. Giova ricordare che il transito della tubazione sul fondo del Sig. Dragotto non è frutto di una scelta arbitraria di Italgas Reti ma di una valutazione oggettiva, risultato di approfondite indagini tecnico–geologiche condivise dal Comune di Reitano.
I lavori cui si riferisce questa vicenda consistono nella posa di una tubazione del diametro di 18 centimetri sotto il manto di una strada già asfaltata; avranno una durata di circa 10 giorni e non comportano alcun mutamento irreversibile della proprietà.
Stante l’interesse pubblico alla realizzazione e all’avvio dell’opera, Italgas Reti ha richiesto al Comune l’asservimento coattivo di una striscia di terreno di 635 metri lineari, allo scopo di poter posare la tubazione del gas. Il Comune, in conformità alla normativa vigente, ha apposto il vincolo preordinato all’asservimento della striscia di terreno, dichiarato la pubblica utilità dell’opera e emesso il decreto di occupazione.
La vicenda è stata discussa anche presso il TAR Catania, a cui il Sig. Dragotto si era rivolto. Lo scorso giugno il TAR Catania ha rigettato la domanda cautelare proposta dal Sig. Dragotto, rilevando non solo l’assenza di un apprezzabile pregiudizio per il ricorrente ma, soprattutto, il prevalente interesse pubblico all’esecuzione dell’opera. Non solo. Anche il Consiglio di Giustizia Amministrativa – cui ha fatto ricorso in appello il Sig. Dragotto – ha rigettato la richiesta di decreto cautelare, fondando la propria decisione sul prevalente interesse pubblico dell’opera e sull’assenza di un evidente pregiudizio del Sig. Dragotto.
In occasione dell’accesso al fondo, avvenuto il 12 luglio scorso, Italgas Reti ha garantito l’adozione di tutte le ragionevoli misure volte ad attenuare ogni possibile disagio per il Sig. Dragotto, rappresentando l’impossibilità di rinviare l’avvio dei lavori per i quali erano stati già affrontati gli sforzi organizzativi di uomini e risorse.
Infine, per puro spirito di chiarezza, va precisato che Italgas Reti non è in alcun modo interessata alle scelte processuali del Sig. Dragotto.
Grati se vorrete mettere a disposizione dei lettori queste informazioni.”